Il referendum costituzionale del 4 dicembre si è concluso con la vittoria del no e Matteo Renzi annuncia in conferenza stampa le sue dimissioni. E' questa la novità della settimana nel bel mezzo dei lavori parlamentari che dovrebbero portare all'approvazione della nuova Legge di Stabilità.
Renzi si dimette, ci saranno cambiamenti?
La Finanziaria la cui entrata in vigore è prevista per il primo gennaio 2017, potrebbe subire dei cambiamenti.
Le dimissioni del Premier e la conseguente nomina di un Governo tecnico, intimoriscono migliaia di lavoratori che da anni attendono una riforma delle Pensioni che potrebbe dare loro la possibilità di accaparrarsi il famigerato assegno previdenziale. Il testo della Legge di Stabilità, infatti, contiene alcune norme in materia pensionistica: dall'ottava misura di salvaguardia per gli esodati, alla Quota 41 per i lavoratori precoci, all'opzione contributivo donna, al cumulo gratuito dei contributi e alla quattordicesima per le pensioni minime.
Tra le misure inserite anche il cosiddetto anticipo pensionistico (APE) ipotizzato dallo stesso Renzi che nonostante abbia ricevuto dei pareri sfavorevoli da parte delle parti sociali è stata approvata da uno dei rami del Parlamento.
Misure che stando a quanto affermato dall'esecutivp non subiranno nessuna modifica e continueranno il loro iter parlamentare come previsto. Non ci saranno, quindi, brutte sorprese per quei cittadini rimasti "vittime" della precedente Riforma Fornero.
Fissata la riunione per eventuali modifiche
Intanto, è già stata fissata per domani la riunione dei capogruppo del Senato al fine di capire e studiare le prossime mosse da adottare sulla Legge di Stabilità. I risultati del referendum costituzionale, influiscono di certo sui lavori parlamentari per l'approvazione della Legge di Stabilità. Difatti, con una nuova discussione in Senato potrebbe essere accelerato l'iter parlamentare per una più veloce approvazione al fine di evitare discussioni che potrebbero portare a nuove battaglie politiche.