I lavori sulla nuova legge di Bilancio continuano. Oggi, infatti, la commissione Bilancio alla Camera ha dato il via libera alle misure contenute nella nuova manovra che, dopo il voto dell'aula, passerà in Senato per la seconda lettura. Si tratta di un ulteriore passo in avanti che dovrebbe portare alla modifica di alcune norme in materia previdenziale.

Via libera alle misure, nessuna modifica per Quota 41 e Ape

Il Testo della nuova Finanziaria passerà, quindi, sui tavoli di Palazzo Madama dove potranno essere proposte ulteriori modifiche sui punti salienti riguardanti l'anticipo pensionistico di Renzi e Quota 41 per i lavoratori precoci.

I lavori dovrebbero concludersi entro il 20 dicembre, giorno in cui il testo sarà trasmesso alla Camera per la terza e definitiva lettura. Stando ad alcune voci trapelate, infatti, non dovrebbero esserci problemi per l'approvazione dalle aule di Palazzo Madama visto che le misure contenute nella legge di Stabilità hanno già avuto la maggioranza dei consensi da parte delle forze politiche e sociali.

I provvedimenti da discutere al Senato dovrebbero riguardare maggiormente il fronte previdenziale: dalla quota 41 per i lavoratori precoci alla proroga dell'opzione contributivo donna, all'ottava misura di salvaguardia per gli esodati e al cumulo gratuito dei contributi. Argomento centrale sarà sempre l'anticipo pensionistico (APE) ipotizzato dal Premier Matteo Renzi che sarebbe stato confermato con l'obbligo per l'esecutivo di presentare al Parlamento entro il 2018 l'esito della sperimentazione.

Modifiche previste per esodati e Opzione Donna

Potranno subire alcune modifiche, invece, la misura riguardante il regime sperimentale donna al fine di inserire anche le lavoratrici nate nell'ultimo trimestre del 1958 a condizione che abbiano maturato almeno 35 anni di versamenti contributivi. Il cumulo gratuito dei contributi potrebbe essere esteso anche alle Casse professionali al fine di facilitare l'uscita ad una platea più ampia.

Nel mirino anche l'ottava salvaguardia per gli esodati per la quale è previsto lo spostamento dal 31 dicembre 2012 al 31 dicembre 2014 e, di conseguenza, potrebbe essere estesa a circa 30.700 lavoratori. Tutto resta invariato, per i lavoratori precoci, la no tax area per i pensionati e la quattordicesima per i trattamenti minimi.