Il neo Ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli ha accettato l'incarico al dicastero di Viale Trastevere da meno di 24 ore e già infuriano le polemiche per quanto concerne la sua nomina. Le critiche provengono dalle dichiarazioni rilasciate proprio dall'ex vicepresidente del Senato nel talk show di LA7, 'L'aria che tira' del 28 novembre, proprio pochi giorni prima della consultazione popolare riguardante il referendum costituzionale. Riportiamo qui sotto le parole del neoministro.
Ultime news scuola, 13 dicembre: Valeria Fedeli e quell'intervento in TV prima del referendum
'Io penso che i parlamentari e le parlamentari si devono porre il tema che, se viene bocciata questa riforma, sapendo che non c'è un 'dopo' ulteriore di riforma, io penso che dobbiamo prenderne atto. - dichiarò in quell'occasione Valeria Fedeli - Sai perchè dico del Parlamento? Intanto, parlo di me, non mi sono confrontata con nessuno, nel senso che chi mi conosce sa che uso in autonomia il mio pensiero e la mia testa. Io penso che il giorno dopo se ha vinto il no, cosa che non mi auguro perchè se guardi il quesito, è difficile che le persone vadano a dire no ad una cosa che è utile al Paese, ma se il Paese dice di no tu ne devi prendere atto, non puoi andare avanti perchè, a quel punto, non hai l'autorevolezza ed è giusto rimettere il mandato, da parte del premier, secondo me, ma anche con la consapevolezza dei parlamentari.
Tolgo l'alibi a chi pensa: 'Tanto stiamo lì fino al 2018'. Perchè pensano alla propria sedia. Io non penso alla propria sedia'.
Valeria Fedeli e quella frase che si trasforma in una gaffe clamorosa
Lasciando perdere, per un attimo, la 'sintassi' con cui si espresse il neo ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli, le polemiche sono divampate soprattutto per quest'ultima dichiarazione: 'Io non penso alla propria (semmai...mia) sedia'.
Ebbene, tenendo conto che questa frase è stata pronunciata proprio pochi giorni prima del referendum e, dunque, si tratta di un pensiero recentissimo, ci sarebbe da chiedersi come mai l'esponente del Partito Democratico abbia poi preso la decisione di accettare l'incarico di Ministro dell'Istruzione. Una gaffe clamorosa che rischia di far partire con il passo sbagliato la gestione di un dicastero che ha appena chiuso uno dei periodi più neri della sua storia.