Questa crisi mondiale che dura ormai da molti anni e colpisce in modi diversi le varie popolazioni della terra, riesce anche a dare vita a nuove opportunità di guadagno. Se parliamo di Lavoro, poi, noi italiani siamo maestri nel crearne di nuovi vista la nostra eccellente ‘arte di arrangiarsi’. Nel nostro Paese, dunque, si sta diffondendo molto questa nuova forma di attività chiamata home restaurant, ossia la possibilità di ospitare in casa propria un vero ristorante. Grazie anche alla deregolamentazione sempre maggiore per cui i servizi basilari sono offerti ogni giorno di più da comuni cittadini verso altri comuni cittadini e non da grandi aziende e multinazionali.

Ad esempio, un altro servizio simile, diffusosi in questi anni, è quello del car sharing tipo Bla bla car, tramite il quale le persone dividono un veicolo per recarsi da qualche parte dividendo anche le spese necessarie, oppure come AirB&B, che consente a chi possiede una casa di offrire ospitalità a turisti. Dall’esigenza di guadagnare in un periodo di crisi e data anche la mancanza di lavoro nascono questi servizi, e non poteva mancare anche il ristorante in casa.

Il Ddl

La Camera con 326 si ha dato il primo via libera all’home restaurant, adesso tocca al Senato approvare il testo senza modifiche per avere la prima legge nazionale sulla ristorazione privata. È stato il M5S per primo a portare il tema all’attenzione della Commissione Attività Produttive.

L’assenza di leggi, infatti, aveva consentito al fenomeno del social eating di prosperare in autonomia suscitando quindi le proteste dei commercianti per concorrere in parità. Questa nuova legge fissa dei paletti molto rigidi, soprattutto in materia fiscale, per cui non si potranno superare i 500 coperti nell’anno solare ed il guadagno non potrà superare i 5000 euro, inoltre si dovranno utilizzare esclusivamente le piattaforme digitali per organizzare e prenotare gli eventi ed il pagamento dovrà essere solo elettronico per permetterne la tracciabilità.

Priorità agli ingredienti a Km 0 per valorizzare le tradizioni enogastronomiche. Le abitazioni, ovviamente, dovranno rispondere a precisi requisiti igienico sanitari.

Le nuove norme, poi, impediscono di accoppiare anche l’attività di AirB&B all’home restaurant ed il titolare del ristorante privato deve stipulare una assicurazione sia sulla casa che sui rischi possibili.

Infine obbligatoria è la presentazione della Scia, ossia la dichiarazione di inizio attività commerciale. C’è chi già grida ad un tentativo di affossare questa attività per via delle rigide norme che limiteranno e basta le aperture, ma chi vorrà comunque tentare l’impresa dovrà attenersi a questa nuova legge.