Torniamo a parlare di anticipo pensionistico ed in particolare dell'APE volontaria, la nuova misura di flessibilità che sarà disponibile a partire dal prossimo primo maggio 2017 e che potrà essere scelta dai lavoratori che avranno acquisito almeno 63 anni di età e allo stesso tempo 20 anni o più di versamenti presso l'Inps. All'interno di questo articolo tecnico approfondiremo alcuni dettagli sul meccanismo di funzionamento dell'opzione di uscita sia per quanto concerne i requisiti di legge che per quanto riguarda l'iter da seguire per poter inoltrare la domanda, in modo che possiate recarvi dal patronato con cognizione di causa.
Resta implicito che il lavoratore è chiamato ad effettuare i relativi calcoli di convenienza, tenendo a mente che l'APE volontaria prevede una penalizzazione annua stimata attorno al 4,5% e che non vi sono vincoli di adesione.
APE volontaria: i requisiti di legge per poter aderire all'opzione
Partiamo dai requisiti previsti dal legislatore: abbiamo già citato i parametri anagrafici e contributivi. Al loro fianco vi sono poi dei precisi vincoli sull'assegno erogato, che non deve risultare inferiore di 1,4 volte il minimo previsto nell'AGO. Ne consegue che per l'anno in corso, potranno fruire dell'APE volontaria coloro in grado di maturare una pensione uguale o superiore a 702,65 €.
Vi è poi da considerare il limite temporale massimo della copertura data dall'anticipo previdenziale, che corrisponde a tre anni e sette mesi in virtù dell'ingresso fissato a 63 anni di età. L'APE risulterà esente dall'Irpef, mentre sarà concesso un credito di imposta annuale (al 50% dell'importo) sugli interessi pagati in relazione al prestito ed al premio assicurativo obbligatorio, sottoscritto a tutela dei familiari in caso di premorienza.
L'iter da seguire per ottenere l'anticipo pensionistico
Per quanto concerne la domanda di anticipo, questa dovrà essere presentata assieme alla domanda di pensionamento. L'Inps si occuperà dell'istruttoria, mentre entro la data di avvio della misura saranno stipulate delle apposite convenzioni tra i Ministeri dell'Economia e del Lavoro e le associazioni bancarie e assicurative, al fine di calmierare i costi relativi al prestito bancario e all'assicurazione obbligatoria associata alla domanda.
È importante infine un dettaglio: una volta che la pratica risulterà perfezionata non sarà più possibile revocare le domande, pertanto i lettori dovranno valutare con attenzione se procedere effettivamente, pur avendo tutti i requisiti di legge.
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