L'esecutivo resta tuttora concentrato sul nuovo decreto che darà attuazione all'anticipo pensionistico (Ape), una misura attesa da migliaia di lavoratori italiani che purtroppo non riesce a soddisfare l'intera platea. L'intervento contenuto nella Legge di Bilancio 2017, infatti, è rivolto soltanto ad una categoria ristretta di beneficiari.
Ape utile ma insufficiente
Come già tanti sanno, l'introduzione dell'anticipo previdenziale ipotizzato dall'ex Premier Matteo Renzi renderebbe l'uscita più flessibile dall'attività lavorativa. Pertanto, i potenziali beneficiari dovranno maturare almeno 63 anni di età anagrafica.
Stando alle norme contenute nella Legge di Stabilità entrata in vigore il primo gennaio 2017, l'Ape si articolerà in tre tipologie ma, alcune di esse saranno soltanto frutto di una sperimentazione fino al 31 dicembre 2018.
Ecco le modalità di accesso all'Ape
L'Ape volontaria, infatti, consentirebbe ai lavoratori l'uscita anticipata dopo aver maturato 63 anni e 7 mesi di età anagrafica accompagnati da almeno 20 anni di versamenti contributivi. Una misura riservata ai lavoratori appartenenti al settore pubblico e privato che scelgono di sciogliere il rapporto di lavoro volontariamente. I lavoratori che faranno richiesta dell'Ape volontaria, infatti, avranno la possibilità di fruire di un prestito ventennale da restituire attraverso dei prelievi una volta percepita la pensione piena.
Cosa assai diversa per l'Ape Sociale che, invece, è riservato alle categorie più svantaggiate, ovvero disoccupati, caregivers che assistono familiari con disabilità pari o superiore al 74 % e lavoratori usuranti che, qualora facessero richiesta, riceverebbero un assegno pari a 1.500 euro lordi mensili. Per accedere al beneficio, però, le categoria coinvolte dovranno essere in possesso di almeno 63 anni di età anagrafica e 30 anni di contributi (36 per i lavoratori usuranti e gravosi).
Il beneficio potrebbe risultato utile per circa 35 mila soggetti anche se sussiste il rischio concreto che a causa dell'insufficienza di fondi la misura potrebbe slittare al 2018. Infine, si potrà ricorrere all'Ape aziendale che potrà essere richiesto da tutti coloro che scelgono la cessazione dell'attività lavorativa a seguito di accordi con l'azienda.