Consentire l'accesso alla pensione attraverso l'Ape è uno degli obiettivi prefissati dell'esecutivo. Misura che è stata estesa solo ad una particolare categoria di lavoratori e nello stesso tempo ne ha escluso la maggioranza. Mentre gli occhi puntati restano sui decreti attuativi previsti per il 2 marzo, infatti, qualcosa sembra muoversi per l'Ape Sociale.

Ape Sociale riservata ad una platea ristretta

La Legge di Stabilità 2017 ha introdotto la misura al fine di rendere più agevole l'uscita dall'attività lavorativa, una misura che ha deluso molti lavoratori visto che è stata riservata solo alle categorie più svantaggiate quali i disoccupati che hanno esaurito l'intera durata degli ammortizzatori sociali da almeno tre mesi, coloro che assistono familiari con disabilità grave da sei mesi, a condizione che sia un parente di primo grado, e i lavoratori gravosi che svolgono mansioni faticose da almeno sei anni in via continuativa.

Governo a lavoro per abbassare la soglia di invalidità

Stando alle disposizioni dettate dalla manovra, potranno accedere al beneficio solo gli invalidi con una percentuale di disabilità pari o superiore al 74%. Si tratta di un'ulteriore restrizione che taglierebbe fuori i lavoratori che non superano il 60 % di invalidità. Per questo motivo, il Governo che tuttora rimane impegnato sui decreti attuativi, dovrà tornare ad occuparsi sull'estensione dell'Ape Sociale ai soggetti con una soglia di invalidità più bassa senza ulteriori oneri per le casse statali. Al momento, le ipotesi sul tavolo di Palazzo Chigi riguarderebbero la possibilità di ricorrere ad un emendamento del decreto milleproroghe in cui inserire una revisione delle questioni rimaste irrisolte.

L'altra opzione, invece, riguarderebbe la possibilità di ricorrere ai decreti attuativi. E si lavora anche sulla possibilità di estendere il cumulo gratuito dei versamenti contributivi anche al regime sperimentale donna che consentirebbe un più facile accesso alle lavoratrici con carriere discontinue.