Ape volontario, anticipo agevolato, Quota 41, benefici per i lavoratori usuranti, cumulo gratuito e quattordicesime; sono queste le principali novità previste dalla nuova Legge di Bilancio entrata in vigore il primo gennaio 2017 che saranno operative a partire dal primo maggio.

Si attendono i decreti attuativi

In molti attendono i sei decreti attuativi su cui resta concentrato l'esecutivo che daranno efficacia alle norme pensionistiche contenute nella manovra. Stando ad alcune indiscrezioni, però, il decreto attuativo sull'Ape dovrebbe essere pronto già a fine mese mentre successivamente prenderà il via la Fase 2 del confronto con i sindacati sui temi previdenziali lasciati ancora una volta nel dimenticatoio.

Intanto, l'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale avrebbe già lasciato i primi chiarimenti sul funzionamento delle misure volte ad anticipare l'uscita. Stando a quanto precisato dall'Inps, infatti, l'Ape è una misura in via sperimentale sino al 31 dicembre 2018 e si tratterebbe di una sorta di prestito erogato dallo Stato con l'ausilio di banche e istituti di assicurazione che dovrà essere restituito attraverso dei prelievi di 260 rate mensili per un periodo di vent'anni al maturamento della pensione di vecchiaia che vengono effettuati mediante una trattenuta dell'Inps su ogni rateo mensile. Per beneficiare dell'Ape volontario occorreranno almeno 63 anni e 7 mesi di età e 20 anni di versamenti contributivi anticipando così di tre anni e 7 mesi l'uscita.

Requisito indispensabile è anche la non titolarità di assegno di invalidità.

L'Inps chiarisce alcuni aspetti sulle norme previdenziali

L'Ape sociale, invece, potrà essere erogato solo da una categoria più ristretta: disoccupati rimasti senza ammortizzatori sociali, lavoratori usuranti, coloro che durante il perido lavorativo assistevano familiari con disabilità grave e gli invalidi con una percentuale pari o superiore al 74%.

La Legge di Bilancio avrebbe poi stabilito gli 11 profili professionali che potranno accedere ai benefici previsti per i lavori usuranti. Quanto ai lavoratori precoci, invece, si tratterebbe di una misura parziale riservata solo ai lavoratori in stato di disoccupazione, ai lavoratori che assistono da almeno 6 anni familiari con disabilità, ai lavoratori che svolgono da almeno 6 anni consecutivi lavori particolarmente gravosi e ai lavoratori con riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74 %.

Si tratta di alcuni chiarimenti messi a disposizione dall'Istituto di Previdenza disponibili sul sito mentre il Governo Gentiloni sta lavorando sui decreti attuativi che dovrebbero essere pronti a partire dal prossimo 2 marzo.