Si continua a negoziare per il rinnovo dei contratti degli statali e per aumentare gli stipendi degli impiegati della Pubblica Amministrazione. Ma, nei fatti, denuncia il sindacato Anief, le retribuzioni di uno dei nuovi quattro comparti della Pubblica amministrazione, la Scuola, sono sempre più poveri. Soprattutto per via del blocco del rinnovo che dura, ormai, da otto anni di seguito.

E nonostante le trattative di secondo livello, quelle riguardanti il salario accessorio legato ai premi, alle progressioni ed anche alle indennità registrino un'accelerata nelle negoziazioni, con la chiusura, proprio nella scuola, della metà delle trattative e l'invio telematico dei contratti con la nuova procedura semplificata.

Contratti statali 2017, scuola: bonus docenti, scatti e progressioni

Tuttavia, a preoccupare il sindacato è proprio il rinnovo del contratto degli statali di primo livello. In tale ambito, è notizia proprio di oggi, gli scatti e le progressioni di carriera potrebbero variare rispetto a quanto previsto dalla riforma Brunetta, ovvero non più legati ai concorsi con la metà dei posti disponibili riservati agli statali interni, ma alla negoziazione Aran-sindacati.

Occorrerà, tuttavia, una migliore definizione dei bonus di merito. Infatti, superando la riforma Brunetta che vorrebbe la distribuzione dei premi di produttività limitata solo al 75 per cento dei dipendenti statali, l'alternativa contrattuale rimane l'unica. Di certo, anche l'ultimo bonus distribuito tra i docenti della scuola, quello per il merito dell'anno scolastico 2015/2016, non ha avuto probabilmente i risultati che lo stesso Premier Renzi avrebbe voluto raggiungere. Ovvero quello di premiare i migliori. Malumori, contestazioni e inaffidabilità dei criteri di valutazione hanno caratterizzato la prima tornata di assegnazione di un bonus che, tutto sommato, per la metà è stato restituito all'Erario sotto forma di tassazione.

Aumenti stipendi statali con rinnovo contratto 2017: quali bonus ai docenti?

E, fa sapere il sindacato Anief, in questo quadro di immobilismo del rinnovo del contratto degli statali, i docenti e il personale della scuola diventano sempre più poveri. Dal blocco delle trattative del 2009 ad oggi, infatti, i dipendenti della scuola hanno perso il 20 per cento del proprio potere di acquisto, senza vedersi, peraltro, rimborsare almeno in parte le perdite con l'indennità di vacanza contrattuale. E nemmeno lo stesso bonus di merito, dato solo ad alcuni docenti di ruolo e non ai precari, ha potuto in qualche modo rimborsare per la perdita dello stipendio di questi anni. L'altro bonus, quello della formazione dei docenti di 500 euro, al secondo anno di distribuzione, lascia fuori oltre ai docenti non di ruolo, anche il personale amministrativo, tecnico ed ausiliario e gli educatori.