Il Decreto Madia, quello della riforma della Pubblica Amministrazione avrà effetti particolari sull’istituto della visita fiscale. Si tratta dei controlli per quei dipendenti che si mettono in malattia e per questo si assentano dal Lavoro. Nel Testo Unico della Pubblica Amministrazione, le novità saranno molte, dai controlli effettuati direttamente dall’Inps, al cervellone anti-furbetti, per finire con gli orari di reperibilità che saranno unificati, cioè uguali sia nel pubblico che nel privato.
Sugli orari di reperibilità molto importante una proposta di Boeri che, durante un convegno alla Camera dei Deputati del 9 febbraio, ha detto la sua su questo particolare istituto.
Visite fiscali oggi
Ad oggi, l’orario di reperibilità, cioè le fasce orarie in cui il lavoratore deve per forza di cose restare a casa per mettersi a disposizione dell’eventuale visita fiscale, si differenzia tra lavoro pubblico e lavoro privato. Nelle PA, le ore di reperibilità sono 7 e vanno dalle 09:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00. Per i lavoratori del settore privato invece, le ore sono 4, cioè dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 19:00.
La disparità di trattamento è una delle priorità della riforma della Pubblica Amministrazione che la cancellerà e le renderà unificate per tutti.
Salgono le ore anche nel privato
La proposta dell’INPS ricalca quello che sarà inserito nel Testo Unico del Pubblico Impiego. In linea di massima, saranno i lavoratori privati ad essere adeguati alle regole dei lavoratori statali e pertanto, anche nel privato le ore di reperibilità diventeranno 7. Ridurre i costi e rendere più efficienti i controlli, questo il motivo che ha spinto Boeri a proporre un cambiamento di quelle regole che, nel privato, sono in vigore dal 1986 e che rientrano in tutti i contratti collettivi di tutti i settori. L’importanza dell’INPS in materia malattia sarà maggiore rispetto al passato proprio per via di un’altra novità che il 2017 porta in dote ai lavoratori.
Infatti, l’Istituto di Previdenza sarà l’unico adibito ai controlli. Fino ad oggi, le visite fiscali potevano essere comandate da INPS o ASL ed a casa dei lavoratori potevano presentarsi i medici dei due Enti. La riforma invece, elimina la visita del medico ASL e sarà l’INPS ad occuparsene, utilizzando il suo cervellone elettronico che valuterà le situazioni più a rischio, cioè le malattie meno gravi o in prossimità dei week end, facendo scattare immediatamente l’ordine della visita.
Una stretta vera e propria sui lavoratori
La stretta sulle malattie false che vengono usate per allungare i weekend o i ponti in prossimità dei festivi è tra i principali obbiettivi prefissati dalla riforma Madia.
Gli effetti ricadranno anche sui lavoratori privati e questo peggioramento ha già registrato la dura presa di posizione della CGIL e del suo segretario confederale Franco Martini. L’inasprimento delle norme non finiscono solo all’aumento delle ore in cui essere reperibili. Infatti, dovrebbe decadere l’esonero dalla reperibilità in caso di visita già effettuata. Infatti, oggi, se il medico è già passato ed ha certificato il reale stato di malattia del lavoratore, per quest’ultimo sparisce l’obbligo di restare a casa. Non sarà più così perché il lavoratore, nelle ore previste per la reperibilità, dovrà restare comunque a disposizione, tutti i giorni compresi domeniche e festivi. L’uniformità del meccanismo sarà esteso anche ai casi di esonero che resteranno in vigore.
L’assenza ad una visita fiscale sarà giustificata nei casi di gravidanza a rischio, infortuni o cause di servizio, malattie gravi, ricoveri in ospedale e invalidità accertate. Inoltre, saranno giustificabili le assenze per cause di forza maggiore come la visita specialistica, il recarsi urgentemente dal medico o l’uscita forzata per pericoli ed eventi particolari.