"Riservando le cifre risparmiate dal taglio allo tsunami dei giovani di oggi che arriveranno all'età da pensione avendo versato pochissimi, se non occasionali, contributi e che si ritroveranno con assegni da fame", ha affermato il direttore de "Il Giorno" Sandro Neri che, a margine dei lavori che sta eseguendo il Governo sui decreti attuativi ha lanciato una nuova proposta per abbassare l'età pensionabile e rendere più agevole il pensionamento.

Sandro Neri propone l'abbassamento dell'età

Si tratterebbe di una sorta di patto generazionale, come spiega il neo direttore de "Il Giorno", volto a concedere un maggior spazio alle giovani generazioni che oggi fanno sempre più fatica a trovare un'occupazione.

La proposta prevede l'abbassamento dell'età pensionabile a 65 anni per gli uomini e a 60 anni per le donne rispetto ai requisiti previdenziali attualmente vigenti. Ad accompagnare la richiesta di Sandro Neri, anche la soppressione delle cosiddette Pensioni d'oro. Bisognerebbe, infatti, stabilire un tetto massimo sugli assegni previdenziali.

M5S concentrato sul Programma Lavoro

Intanto, sono giorni impegnativi per il Governo e le varie forze politiche che si stanno concentrando non solo sui decreti attuativi che dovrebbero dare efficacia alle norme previdenziali contenute nella Legge di Stabilità 2017, ma anche su nuove proposte che potrebbero prendere piede durante i prossimi confronti fra l'esecutivo e i sindacati volti a discutere sui benefici previdenziali concessi dalla manovra da molti considerati delle misure parziali.

Il Movimento 5 Stelle, infatti, sta tuttora discutendo sul loro Programma Lavoro volto ad estendere il meccanismo di Quota 41 a tutti i lavoratori che sono rimasti esclusi dalla Legge di Stabilità. La stessa categoria che nonostante abbia una lunga carriera contributiva alle spalle non è riuscita ad ottenere il pensionamento.

Ancora sono molti gli aspetti da chiarire, anche se molti chiedono l'applicazione della Riforma Fornero anche sui pensionamenti ai parlamentari. C'è chi, invece, sostiene la necessità di abolire definitivamente la vecchia legge pensionistica al fine di dare maggiore spazio ai lavoratori precoci e consentire, quindi, l'estensione del meccanismo di Quota 41 a tutta la categoria, anche se occorrerebbe valutare le risorse finanziarie a disposizione. Occorrerà comunque attendere i prossimi passi del Governo che dovrebbe varare a giorni i decreti attuativi.