I decreti attuativi sulle misure previdenziali avrebbero dovuto essere pronti in settimana. E invece sono destinati a slittare ancora per via di alcuni accordi non trovati fra le parti sociali e l'esecutivo. Ci sono ancora molti aspetti da chiarire per quanto riguarda l'Ape volontario e gli interessi applicati sul prestito erogato con l'ausilio delle banche.

Ancora molti aspetti da chiarire sull'Ape volontario

Stando al parere dei sindacati, infatti, la banca potrebbe valutare il rischio d'insolvenza dei lavoratori che richiederanno l'Ape di mercato.

Un fattore che potrebbe essere motivo di rifiuto dell'istanza di accesso al prestito a sfavore del lavoratore. Appaiono ancora poco chiari i tassi di interesse che dovrebbero essere applicati visto che saranno variabili e che con l'andare del tempo potrebbero aumentare: secondo l'ex sottosegretario Tommaso Nannicini, infatti, nel periodo di novembre i tassi potrebbero sfiorare il 2,5 %.

La risposta dei sindacati non tarda ad arrivare ed in modo particolare ad intervenire è il leader della Cgil Susanna Camusso: "Lo strumento sarà tanto fumo e niente arrosto: non è molto diverso da un prestito garantito dalla pensione che un qualsiasi cittadino già attualmente può chiedere alla propria banca o ad una finanziaria", ha affermato.

Altro importante punto da tenere in considerazione è la possibilità di definire le mansioni gravose tenendo conto dell'attività del lavoratore e non al settore dell'azienda per cui lavora oltre alla possibilità di introdurre una franchigia di 12 o 24 mesi utile per determinare i sei anni continuativi richiesti per l'accesso all'Ape Sociale e alla Quota 41.

Abbassamento gli anni contributivi, parla Genovesi

Intanto il segretario generale della Fillea Cgil Alessandro Genovesi continua a chiedere la riduzione dei contributi da 36 a 30 anni per l'accesso all'Ape Sociale dei lavoratori che svolgono mansioni particolarmente gravose.

"Se non vi saranno interventi e verranno quindi mantenuti i 36 anni di contributi di cui gli ultimi 6 anni continuativi, l'Ape agevolara per i lavoratori edili sarà inesigibile", ha spiegato il sindacalista.

Nonostante i numerosi dubbi e il conseguente ritardo nell'emanazione dei decreti attuativi resta confermato che i lavoratori potranno presentare domanda di accesso ai benefici previdenziali a partire dal primo maggio 2017 anche se il beneficio verrà riconosciuto successivamente, ovvero, dopo il monitoraggio delle domande da parte dell'Inps.