Ancora una pessima notizia per i lavoratori nati nel 1952 per i quali era stata chiesta l'uscita anticipata a partire dai 64 anni di età anagrafica a condizione di aver raggiunto Quota 96. Si tratta di una misura contenuta nel Disegno di Legge 4196 depositato tempo in Commissione Lavoro alla Camera dalla deputata del Partito Democratico Maria Luisa Gnecchi.

Il ddl Gnecchi resta fermo al palo

A margine della riunione del 12 aprile, infatti, sarebbe emerso che il ddl sembra destinato ancora a restare fermo al palo visto che l'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale e l'esecutivo non sono riusciti a trasmettere i dati sulle Pensioni già liquidate.

Ciò desta non poca preoccupazione fra i deputati del Pd e gli stessi lavoratori che rischiano di essere tagliati fuori dal pensionamento. Si tratta di migliaia di soggetti nati nel 1952 che con il ddl 4196 avrebbero potuto lasciare l'attività lavorativa a partire dai 60 anni di età e 36 anni di contributi, oppure 61 anni di età o 35 anni di contributi effettivamente versati o ancora, 62 anni di età e 34 anni di contribuzione. Requisito fondamentale, infatti, è il raggiungimento della Quota 96. Cosa assai diversa per le lavoratrici appartenenti al settore privati per i quali vengono richiesti almeno 60 anni di età anagrafica accompagnati da 20 anni di contributi maturati entro il 31 dicembre 2012.

Damiano: 'ritardo imbarazzante'

E non tarda ad arrivare la critica da parte del Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano: "Un ritardo estremamente imbarazzante, considerando l'atteggiamento dell'Inps, che non fornisce i dati necessari per un corretto lavoro, impedisce, di fatto, al Parlamento di legiferare", ha spiegato l'ex ministro del Lavoro.

Per approvare disegno di legge presentato dall'onorevole Maria Luisa Gnecchi, infatti, il Parlamento aveva chiesto notizie sui dati aggiornati riguardanti i trattamenti previdenziali già liquidati. Notizia che tuttora il Governo e l'Inps non sono riusciti a fornire. E' questo il motivo per il quale il ddl giace ancora in Commissione Lavoro alla Camera nonostante la stessa Gnecchi avrebbe ricordato che le risorse per garantire la pensione a circa 55 mila lavoratori ci sono.

Non è escluso, comunque, che l'ente di Previdenza potrebbe provvedere alla trasmissione dei dati a partire dalla prossima settimana per permettere l'approvazione del ddl. Intanto, la seduta in Commissione è stata ancora una volta rinviata.