Torniamo ad aggiornare le lettrici della nostra rubrica "Parola ai Comitati" riportandovi in anteprima le ultime dichiarazioni rilasciate da Orietta Armiliato, con il punto della situazione in merito al comparto previdenziale. "La settimana che si sta per chiudere, ha visto protagonista Ape accompagnata da una fiumana di polemiche. L'innovazione porta sempre con se dubbi e perplessità, bisogna in ogni caso apprezzare la volontà di voler aprire nuovi orizzonti ad un sistema pensionistico che sembrava invalicabile, ma che è comunque "povero" di risorse e, come ogni start-up, bisogna avere l'accortezza di attendere che sia definito nella sua interezza e vada a regime prima di condannarne bontà ed esiti", ha spiegato Armiliato.
Non è mancato un riferimento all'attuale confronto tra Governo e sindacati: "la settimana non ha portato grandi novità, anche perché l'attesa Fase2 ancora non è entrata nel vivo e molti argomenti in essa contemplati ancora non sono stati affrontati. Mi riferisco a questi tre punti, che sono quelli che più da vicino ci riguardano e ci coinvolgono ovvero: considerazione del lavoro di cura ai fini previdenziali e maggiore flessibilità nell’accesso alla pensione, oltre alla valutazione di ulteriori misure previdenziali per i lavori faticosi".
Riforma pensioni, cresce l'attesa per i prossimi passaggi di confronto
"Con l'avvento del mese di maggio questi temi animeranno la discussione, dandoci una reale visone di quelle che saranno le proposte sulle quali ragionare", ha quindi specificato la rappresentante delle lavoratrici iscritte al Comitato OD Social.
"Altra questione degna di rilievo è stata la nostra "protesta" circa l'assunzione che le donne invocano l'anticipo dei tempi di pensionamento in virtù del fatto di volersi dedicare alla "cura dei nipotini". Rifiutiamo e contestiamo questo dire riduttivo e poco rappresentativo di quello che le donne auspicano", facendo riferimento al "riconoscimento di quella che è da sempre stata data per scontata come una loro responsabilità e che le vede impegnate h 24, sommando le ore che trascorrono fuori casa a quelle del lavoro domestico e di cura, sopperendo alle carenze di un sistema che non hanno scelto".
Il punto sulle tutele di welfare per le donne disoccupate in età avanzata
Infine, le considerazioni di Armiliato hanno toccato anche il tema della disoccupazione in età avanzata. "Come non pensare alle lavoratrici che si ritrovano senza lavoro in un'età difficile e in una situazione di carenza di offerta, come è quella in cui ci troviamo, e che sono dunque spesso nella condizione di non aver alcun reddito certo ancora per molti anni?
" ha domandato la fondatrice del Comitato. Aggiungendo che "non ultimo, bisogna considerare che con l'ingresso della legge Monti-Fornero è venuto meno il patto che avevano sottoscritto con lo Stato, iniziando il loro percorso lavorativo; patto contravvenuto in toto e non per loro volere. Detto questo, continuiamo a sostenere la necessità di trovare nel breve soluzioni che possano migliorare questo stato delle cose e che sia per TUTTE e non solo per quelle che hanno la gioia di essere nonne. Anche questo aspetto non va sottovalutato" ha quindi concluso Armiliato, ricordando che "non tutte e molte volte non per loro volere, ma magari a causa di ciò che abbiamo appena detto, hanno avuto la possibilità di costruire una famiglia e/o generare figli.
Riflettiamo dunque sempre prima di parlare perché spesso, anche con assunzioni banali, feriamo la sensibilità delle persone".
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