Una manifestazione indetta dai cobas in merito a quattordici licenziamenti, e sfociata in una aggressione da parte della sicurezza dell'azienda, sono volate prima parole pesanti poi si e' passati alle mani senza complimenti, non sono state risparmiate nemmeno le donne. Nel mezzo della baruffa sono spuntati dei taser, i cosiddetti “storditori elettrici”. Il tutto e successo ieri verso le 10.30 nello stabilimento della Coca Cola piu' grande d'Europa.
Questa e l'ultima delle manifestazioni, si tratta di una lotta appoggiata dal sindacato che si protrae per la decisione dell'azienda di estromette quattordici elementi della logistica dei quali dodici iscritti al sindacato.
Si è passati dallo sciopero dell'8 Marzo con il presidio dei cancelli in via Molino di Sopra all'occupazione del tetto della fabbrica con tanto di carabinieri antisommossa. Questa vicenda ha creato sconcerto e una presa di posizione da parte di alcuni parlamentari della Sinistra Italiana: Fratoianni Nicola,Marcon Giulio,e Paglia Giovanni i quali hanno presentato al parlamento un'interrogazione sia al ministro dell'interno Minniti che al ministro del lavoro Poletti.
Prima i cambi d'appalto, poi botte, tensioni e taser
Il problema in questa azienda di Nogara (Verona) non e' la produzione, bensì la logistica, essendo un centinaio i lavoratori impegnati in questo settore e avendo un filiera lunga fatta di appalti, fra cui la principale è la svizzera Kuhene Nagel, mentre i subappalti riguardano il Consorzio Soluzioni Globali,e il Consorzio Vega.
Quest'ultima è subentrata alla cooperativa Smart, ed e' in questo avvicendamento che si è determinato il cambio di rotta oggi oggetto della vertenza, con l'abbassamento della quota dei diritti e le novità della riforma voluta da Renzi, ovvero il ”Jobsact”. Roberto Malesani, in quanto rappresentante sindacale, ha messo in evidenzia la questione dei cambi d'appalto, che non devono avere delle ricadute sui lavoratori in quanto a tutele dei diritti sanciti dalle norme europee.
A questo si è aggiunto un'altro problema, l'uso dei taser non puo' essere discriminatorio perche' e un'arma per offendere e di conseguenza debbono essere denunziati coloro che vi hanno fatto ricorso, gli stessi contravventori rischiano l'arresto dai diciotto mesi ai tre anni.