Dalle auto di lusso ai gioielli il passo è breve se il trait-d'union sono linee filanti che occhieggiano all'estetica futurista, declinate con il supporto di tecnologie, materiali e un modello produttivo sperimentati in Formula Uno. Succede a Ferrara, dove lo scorso gennaio, con un bracciale unisex prodotto in tre misure, ha debuttato Avéva, un brand di monili in titanio, fibra di carbonio e cuoio nato con l'intento di sfidare il tradizionale mercato italiano dell'oreficeria nel segno dell'innovazione, posizionandosi nel segmento del lusso accessibile per lui e per lei.

La velocità come concept

Dietro il marchio ferrarese c'è l'esperienza di Michele Bottoni - uomo marketing con un passato nel mondo delle automobili a elevate prestazioni - che ha voluto trasferire lo stile di vita legato alla velocità dalle auto alla Moda, con il contributo del designer Davide Pizzo, suo ex collega in Pagani Automobili e successivamente in Lamborghini. "Sono partito da un concept e non da uno specifico prodotto - spiega Bottoni - ecco perché i gioielli rappresentano, in realtà, solo il primo step della realizzazione di un progetto più ampio, che prevede di aprirsi in un prossimo futuro ai segmenti degli accessori per cellulari e dell'abbigliamento". Non solo collezioni di preziosi, dunque, ma diversificate linee di prodotti per tradurre con forza l'idea che la dimensione scientifica e quella romantica possono convivere.

Lavorazioni ad alto tasso tecnologico

"Se il richiamo alla velocità è la cifra stilistica evocata dai materiali e dalle forme dei gioielli - prosegue il fondatore - non è certamente l'unico valore: anche la materia più innovativa, infatti, deve conservare una fibra artigianale carica di passione". Ecco perché la base operativa della startup è un laboratorio sperimentale insediato a Voghenza, dove le varie fasi della produzione, prevalentemente esterna, trovano la loro conclusione.

Qui arrivano i metalli nobili che hanno subito processi di lavorazione ibridi, inediti in Italia, a opera di un'azienda tedesca del settore automobilistico, come la microfusione applicata al titanio per rendere inalterabile il colore. Ma anche la fibra di carbonio soft, di provenienza europea, risultato di uno sviluppo sperimentale in Formula Uno, in grado di conferire al tessuto resistenza e flessibilità non comuni, oltre che piacevolezza al tatto.

E ancora i cinturini, assemblati in Italia da un artigiano specializzato, nel rispetto del comfort di chi li indossa. "Il contatto con la pelle resta la prima impressione, decisiva, anche per un gioiello fuori dagli schemi come il nostro - assicura Bottoni. Per questo al metallo abbiamo abbinato il cuoio, scelto viti in acciaio inossidabile e rivestimenti alternativi al nichel".

Dall'e-commerce al pop-up store: bracciali e non solo

Attualmente sul mercato è disponibile il primo bracciale della linea Makuti, caratterizzato da un esclusivo sistema di chiusura magnetica a torsione: cento esemplari in tre diverse misure, uomo e donna, e due colorazioni, blu e multicolor, acquistabili online sul sito dell'azienda.

Mentre in cantiere c'è la versione "full carbon", dalla leggerezza estrema, destinata a un target prevalentemente maschile di veri intenditori. Il passo successivo sarà un orologio, declinato a partire dal bracciale, per poi approdare agli accessori per cellulari e all'abbigliamento. Al canale e-commerce, già attivo, si aggiungerà presto una capillare rete distributiva sul territorio formata da gioiellerie e pop-up store presso concessionarie di auto di lusso, prevalentemente all'estero e con un focus particolare sull'area est-europea.