Le ultime notizie sulle pensioni, ad oggi, mercoledì 31 maggio 2017, sono relative all'ipotesi di elezioni anticipate al prossimo mese di settembre. A questo proposito i lavoratori precoci si stanno chiedendo come comportarsi al voto in funzione del raggiungimento della Quota 41 per tutti senza se e senza ma. Si è parlato molto nelle ultime settimane delle proposte rilanciate dal segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, e quella del Movimento Cinque Stelle, senza dimenticare l'appoggio alla causa dei precoci dimostrato dal deputato di Fratelli d'Italia, Walter Rizzetto: serpeggia, comunque, molto scetticismo e molti lavoratori sono convinti che si tratta solo di promesse da campagna elettorale, promesse equiparate a 'bolle di sapone'.
Pensioni, notizie oggi 31 maggio: aumenta il numero degli ex dipendenti pubblici in pensione, grossi squilibri
Intanto, continua ad aumentare il numero degli ex dipendenti pubblici in pensione che, secondo quanto pubblicato da 'Il Sole 24 Ore' sono cresciuti nel 2016 sino ad arrivare a 2.843.256 unità. La spesa complessiva sostenuta per erogare gli assegni è stata pari a oltre 67 miliardi e mezzo con un aumento dell'1,9 per cento rispetto al 2015 con un importo medio di 1.828,27 euro per ogni assegno pensionistico. In ogni caso, c'è da sottolineare l'evidente squilibrio tra le varie categorie: infatti, se un ex medico o affine percepisce in media una pensione ammontante ad oltre 4mila euro al mese, un insegnante si deve, invece, accontentare di un assegno mensile di poco più di 1.300 euro.
Ultime notizie pensioni ad oggi 31 maggio: entro 8mila euro all'anno, Ape Sociale cumulabile con redditi da lavoro
Per quanto riguarda la domanda per l'Ape Sociale, il sito specializzato Pensionioggi ha sottolineato l'importanza di quanto contenuto nel Dpcm firmato dal premier Gentiloni in merito allo svolgimento di attività lavorative oltre una specifica soglia di reddito. Infatti, nel testo si legge come il sussidio possa essere compatibile solo con attività da lavoro dipendente o collaborazioni coordinate e continuative che abbiano prodotto un reddito inferiore agli 8.000 euro all'anno, cifra che scende a 4.800 euro in caso di lavoro autonomo. Le suddette cifre sono da considerarsi al lordo di imposte e contributi.
Che cosa succederà se il lavoratore dovesse superare i suddetti limiti? Non si correrà il rischio di decadere dal sussidio ma l'ape corrisposta diverrà indebito e pertanto l'Inps dovrà conteggiare il reddito 'sforato', recuperando le mensilità eccedenti. Per rimanere aggiornati sulle ultime notizie relative alla riforma Pensioni, potete cliccare sul tasto 'Segui' posto accanto al nome dell'autore del presente articolo.