"La firma dei decreti relativi ad Ape Sociale e lavoratori precoci, consente a qualche decina di migliaia di lavoratrici e lavoratori in condizioni particolarmente difficili, di anticipare l'uscita a condizione che si correggano alcuni nodi rimasti irrisolti", lo ha affermato il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli che a pochi giorni dalla firma dei decreti attuativi da parte del Governo Gentiloni muove i primi passi per arrivare ad alcune modifiche sui temi rimasti ancora aperti nonostante l'entrata in vigore della nuova Legge di Stabilità.

Come già tanti sanno, infatti, l'Ape Sociale e il meccanismo di Quota 41 sono rivolte solo a delle particolari categorie di lavoratori considerati più svantaggiati. Si tratta di circa 60 mila soggetti che finalmente potranno fare domanda per usufruire dei benefici previdenziali anche se, migliaia di lavoratori rimarrebbero privi di qualsiasi copertura previdenziale.

I sindacati chiedono l'estensione delle platee

Per questo motivo, i sindacati Cgil, Cisl e Uil continuano a mobilitarsi al fine di arrivare ad un intervento che possa estendere le misure a platee più ampie di beneficiari. Stando al parere delle parti sociali, infatti, andrebbe affrontato il tema inerente ai lavoratori rimasti privi di occupazione a seguito della scadenza del contratto a termine e che non non hanno raggiunto i requisiti per assicurarsi i cosiddetti ammortizzatori sociali.

Le risorse messe a disposizione dalla Legge di Bilancio, inoltre, ammonterebbero a circa 660 milioni di euro nel 2017; cosa che molto probabilmente avrebbe determinato la restrizione delle platee e lasciando fuori anche gli appartenenti al comparto edile, i lavoratori appartenenti al settore agricolo e i soggetti che svolgono particolari mansioni usuranti.

Ghiselli pronto ad avviare la Fase 2

Intanto, si inizia a discutere anche sulla Fase 2 del confronto vista l'entrata in vigore dei decreti attuativi sulle misure previdenziali e la conseguente chiusura della Fase 1. Roberto Ghiselli, infatti, riprende in mano altri temi rimasti irrisolti e che dovrebbero essere affrontati a margine del confronto con il Governo.

Si tratta dell'argomento inerente alla previdenza complementare oltre al riconoscimento dei lavori di cura e di assistente. Non è escluso che un capitolo potrebbe riaprirsi anche per quanto riguarda la tanto famigerata flessibilità in uscita. "Abbiamo sollecitato il Governo a convocare gli incontri già programmati", ha concluso Ghiselli.