Dopo una lunga attesa il decreto attuativo che darebbe efficacia al meccanismo di Quota 41 è pronto per essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale. A confermarlo sono fonti vicine al Governo che tuttora resta concentrato per sciogliere gli altri nodi inerenti alle misure come l'ape volontaria e il cumulo gratuito dei versamenti contributivi.

Il decreto attuativo sulla Quota 41, infatti, sembra essere approdato al Consiglio di Stato che procederà al suo esame prima della pubblicazione. Ciò potrebbe accelerare i tempi per la presentazione delle istanze: la data del primo maggio 2017 è ormai slittata ma stando alle indiscrezioni i lavoratori che si accingono a beneficiare della misura potrebbero presentare domanda a partire da giugno.

Quota 41 solo per alcune categorie

Ormai è noto che la Quota 41 verrà estesa solo a delle particolari categorie di lavoratori più economicamente svantaggiate. Si tratta dei disoccupati che hanno esaurito l'intera durata degli ammortizzatori sociali, dei cosiddetti caregivers che assistono familiari con disabilità grave, degli invalidi con una disabilità pari o superiore al 74% e dei lavoratori addetti a mansioni particolarmente usuranti e gravose che hanno raggiunto almeno 41 anni di contributi effettivamente versati indipendentemente dall'età anagrafica. Una misura parziale che i sindacati e la delegazione dei lavoratori precoci cercheranno di correggere chiedendo attraverso vari incontri e manifestazioni l'estensione della platea dei beneficiari.

Ape volontaria ancora in ritardo

A preoccupare di più è il ritardo del decreto attuativo riguardante l'Ape volontaria che sembra essere destinato a rimanere fermo al palo ma non è escluso che anche questa misura potrebbe avere avvio tra giugno e luglio 2017. Intanto, i sindacati sono a lavoro sulla manovra bis che dovrebbe apportare delle correzioni sulle misure come l'Ape Social e il meccanismo di Quota 41.

Le parti sociali, infatti, a margine dell'audizione in Commissione Lavoro alla Camera avrebbero richiesto l'ampliamento delle platee che potranno accedere ai benefici previdenziali oltre ad un aumento della franchigia che andrebbe dai 12 ai 24 mesi a favore dei lavoratori precoci. Tra le richieste di Cgil, Cisl e Uil anche l'abbassamento del requisito contributivo dai 36 ai 30 anni per l'accesso all'Ape Social dei lavoratori addetti alle mansioni usuranti.

Resta solo da capire se il Governo rispetterà i tempi e darà una risposta concreta a quella parte dei lavoratori che potranno finalmente beneficiare delle misure inserite con la Legge di Stabilità 2017.