Ampliare le platee dei beneficiari al fine di consentire migliaia di lavoratori l'accesso all'Ape Social e al meccanismo di Quota 41. E' quanto richiesto delle parti sociali Cgil, Cisl e Uil mentre si attende ancora la pubblicazione dei decreti attuativi che dovrebbero dare efficacia alle norme previdenziali.

Continuano le polemiche sui ritardi dei Dpcm

I sindacati, infatti, sono stati impegnati nell'audizione tenutasi in Commissione Lavoro alla Camera. Incontro volto a discutere la conversione in legge del decreto n.50/2017. E non sono mancate le polemiche in merito ai ritardi dei decreti attuativi oltre alle discussioni dei benefici previdenziali concessi dalla Legge di Stabilità 2017.

Una delle misure più discusse, infatti, riguarda l'Ape Social rivolta alle categorie più svantaggiate che ha ricevuto già il disco verde del Governo e per la quale si avrà tempo fino al 31 luglio per la presentazione delle istanze dopo che il Consiglio di Stato ha suggerito alcune modifiche alla misura.

Cosa che potrebbe portare l'esecutivo a presentare alcuni emendamenti volti ad introdurre alcuni correttivi che potrebbero includere nell'Ape Social anche i lavoratori del settore agricolo e coloro che dopo aver perso il lavoro non hanno fruito degli ammortizzatori sociali.

I sindacati chiedono l'ampliamento per Quota 41 e Ape

All'audizione è intervenuto anche Maurizio Petriccioli, segretario confederale della Cisl, chiedendo una modifica dei requisiti peri lavoratori che svolgono mansioni gravose: in particolare, Petriccioli chiede un aumento della franchigia di ulteriori 12 mesi.

L'ipotesi, infatti, prevede l'accesso all'Ape Sociale a tutti questi lavoratori che hanno svolto mansioni gravose per 5 anni negli ultimi 7. Ancora da valutare, invece, l'abbassamento del requisito contributivo che stando alle dichiarazioni dello stesso sindacalista dovrebbe passare da 36 a 30 anni.

A preoccupare, però, sono i ritardi nell'emanazione dei decreti attuativi che potrebbero fare più chiarezza sui benefici pensionistici.

A tal proposito non sono mancate le polemiche da parte del segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli: " Questa situazione lascia ancora migliaia di lavoratori nell'incertezza alla possibilità e ai tempi in cui poter accedere alle misure contenute nei decreti, così come rende il lavoro difficoltoso il lavoro di informazione e assistenza ai lavoratori da parte del sindacato e delle strutture di servizio", ha concluso il sindacalista.