Si continua a parlare della riforma delle Pensioni e, in particolare, dell'aumento delle età di uscita per la pensione di vecchiaia Inps con l'aggiornamento alla speranza di vita previsto per il 2019 dalla riforma Fornero. Il Governo Gentiloni se ne occuperà nei prossimi mesi, ma i sindacati sono già sul piede di guerra contro un meccanismo che, a scadenze biennali, vedrà allontanare l'età della pensione fino a toccare i 70 anni intorno alla metà del secolo.

Nel 2017 la pensione di vecchiaia Inps è fissata a 66 anni e 7 mesi per i dipendenti uomini e donne del pubblico, gli uomini del privato (le donne a 65 anni e 7 mesi) e gli autonomi uomini. Le lavoratrici autonome escono, invece, a 66 anni e un mese. Nel 2018 l'età per la pensione di vecchiaia sarà uniformata per tutti: si uscirà a 66,7 con 20 anni di versamenti fatti. L'uscita per la vecchiaia sarà permessa, pertanto, a chi abbia la data di nascita non posteriore alla fine di maggio del 1951 (per le pensioni del 2017) e alla fine di maggio del 1952 (per le pensioni del 2018).

Pensioni vecchiaia Inps, riforma del 2017: quale aumento età uscita 2019?

Con la pensione di vecchiaia Inps prevista a 67 anni dal 2019 (con 5 mesi in più, rispetto ai 4 precedentemente preventivati e uscita a 66 anni e 11 mesi), tra due anni potranno uscire i contribuenti che siano nati entro la fine dell'anno del 1952, mentre dovranno avere la data di nascita durante i dodici mesi del 1953 coloro che vorranno andare in pensione Inps nel 2020. L'ulteriore innalzamento del requisito anagrafico per la pensione scatterebbe, secondo le tabelle pubblicate in questa settimana dai maggiori quotidiani italiani, nel 2021/2022 quando serviranno 67 anni e tre mesi per l'uscita. Pertanto, nel 2021 andranno in pensione i nati non oltre il termine di settembre del 1954 e nel 2022 entro la fine dello stesse mese del 1955.

Dal 2023 l'uscita per la pensione di vecchiaia si aggiornerà di 60 giorni ogni due anni: in quell'anno, serviranno 67 anni e 5 mesi, con date di nascita entro il 31 luglio 1957 (per il 2023) ed il 31 luglio 1958 (per il 2024). Altri due mesi (uscita a 67,7) per il biennio 2025/2026: andranno in pensione i nati entro il 31 maggio 1958 e 1959. Dal 2027/2028 servirà l'età di 67,9, ovvero la propria data di nascita non dovrà essere successiva al 31 marzo 1960 e 1961.

Ultime novità adeguamento Inps età pensione vecchiaia fino a 70 anni

Il biennio 2029/2030 farà sfiorare l'età dei 68 anni per la pensione di vecchiaia Inps: si uscirà a 67 anni e 11 mesi con date di nascita fissate al 31 gennaio 1962 e 1963.

I 68 anni (e un mese) saranno raggiunti nel 2031/2032: occorrerà fare attenzione alla propria data di nascita che non sia successiva al 30 novembre 1963 e 1964. I successivi aggiornamenti sempre di due mesi a biennio, vedranno la pensione Inps salire a:

  • nel 2033/34 a 68 anni e tre mesi con date di nascita massime al 30 settembre 1965 e 1966;
  • nel 2035/36 pensione di vecchiaia a 68,5 con nascite entro il 31 luglio 1967 e 1968;
  • nel 2037/2038 a 68,7 e nascita entro il 31 maggio 1969 e 1970;
  • nel 2039/2040 a 68 anni e 9 mesi (31 marzo 1971 e 1972);
  • nel 2041/42 a 68 anni e 11 mesi (31 gennaio 1973 e 1974);
  • nel 2043/44 pensione di vecchiaia a 69 anni e un mese (30 novembre 1974 e 1975);
  • nel 2045/46 a 69,3 (entro il 30 settembre 1976 e 1977);
  • nel 2047/48 a 69,5 (31 luglio 1978 e 1979);
  • nel 2049/50 a 69,7 (31 maggio 1980 e 1981);
  • nel 2051/52 a 69,9 (31 marzo 1982 e 1983);
  • nel 2053/54 pensione di vecchiaia Inps a 69 anni e 11 mesi (31 maggio 1984 e 1985).