In questi mesi si continua a discutere della questione del rinnovo del contratto e del conseguente aumento dello stipendio dei docenti. Da un lato ci sono i sindacati, che fanno pesare i dati che mostrano come la retribuzione dei docenti italiani sia sensibilmente più bassa rispetto a quella dei colleghi europei, dall'altra l'accordo tra governo e gli stessi sindacati circa il rinnovo del contratto e dell'entità degli aumenti.

Saranno 85, in media, gli euro lordi che ciascun insegnante vedrà accreditarsi in più sul proprio stipendio a seguito del prossimo rinnovo del contratto, troppi pochi rispetto a quelli chiesti dai sindacati per far quadrare i conti con il potere d'acquisto perso negli ultimi anni per effetto del blocco degli scatti di anzianità e del mancato rinnovo del contratto. Di ciò sembra essere ben a conoscenza la ministra Valeria Fedeli che più volte si è manifestata comprensiva e ha apertamente dichiarato che gli stipendi attuali sono del tutto inadeguati; da ultima la recente apparizione nel programma condotto da David Parenzo, L’aria che tira.

Fedeli: stipendio di circa 3000 euro come negli altri paesi

Sembrava una sindacalista, Valeria Fedeli, nella sua recente apparizione televisiva nella nota trasmissione trasmessa dall’emittente La7, in cui la ministra nel corso dell'intervista ha dichiarato con disinvoltura che “gli insegnanti dovrebbero guadagnare il doppio” rispetto agli stipendi attuali. Durante il suo intervento si è parlato del rinnovo del contratto bloccato da circa 8 anni, degli stipendi dei docenti che risultano essere i più bassi in Europa, osservazione cui la ministra ha replicato: “Quella dell'insegnante dovrebbe essere una delle professionalità maggiormente pagate in questo paese perché hanno in mano il futuro il destino dei giovani”.

Dichiarazioni che sembrano più appartenere al repertorio mediatico di un sindacalista vecchio stampo che al ministro dell’Istruzione in persona. Davanti a tali affermazioni il conduttore ha chiesto apertamente quanto esattamente dovrebbe essere lo stipendio di un docente, domanda alla quale con nonchalance la risposta è stata: “Il doppio di quello che prendono oggi”. “Quindi circa 3000 euro?” ha fatto eco Parenzo, “più o meno” ha risposto la ministra, “come del resto fanno negli altri paesi”.

Dopo tali parole, sicuramente nelle case degli insegnanti sintonizzati sulla trasmissione sarà partita la ola. A raffreddare gli animi però ci ha pensato Parenzo che ha chiesto se davvero fosse possibile un incremento stipendiale di tale misura e la risposta è stata inevitabilmente che no, non è possibile, almeno per il momento.

La ministra ha poi commentato che l’impossibilità al momento di attuare una misura del genere debba intendersi in prospettiva futura, scacciando la facile demagogia. Tali dichiarazioni difficilmente sfuggono però a tale etichetta, tanto più se si considera che, nell'ambito dell'accordo raggiunto tra governo e sindacati lo scorso novembre, è stato stabilito un aumento di stipendio nella misura di appena 50 euro netti, molto meno dei circa 200 chiesti dai sindacati e di sicuro meno ancora rispetto ai tremila che Fedeli vorrebbe.