Con mille e duecento euro mensili, i docenti avranno difficoltà a muoversi dalle scuole del Sud per andare a lavorare in quelle del Nord per le cattedre carenti di insegnanti di scienze e matematica. E' stato questo il punto cruciale dell'intervista di ieri del ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli, nella redazione della Repubblica. Eppure, il rinnovo del contratto degli statali e dei docenti e Ata della Scuola ha finora anticipato aumenti di stipendi che coprono, solo in parte, la perdita subita in questi otto anni di mancato rinnovo. E, per i docenti che verranno assunti nei prossimi anni, la situazione di stipendio potrebbe essere anche peggiore, tanto da rendere impensabile trasferirsi pur di prendere servizio nella scuola.

Rinnovo contratti statali: ecco quali aumenti si chiedono per la scuola

A rincarare la dose sulla situazione degli stipendi dei docenti e degli Ata della scuola è l'Anief. Tramite il proprio sito, il sindacato auspica che gli aumenti di stipendi connessi al rinnovo del contratto siano nell'ordine dei 210 euro netti mensili. Questa somma deriva dalla non pervenuta indennità di vacanza del contratto dei dipendenti della scuola e dall'incremento dello stipendio vero e proprio che, negli anni di blocco, avrebbe perso venti punti percentuali rispetto al costo della vita. Inoltre, per i docenti neoassunti in ruolo, le cattive notizie sul contratto scuola non sono finite qui: infatti, si fa il conteggio delle perdite subite in base all'accordo tra il ministero dell'Istruzione ed i sindacati del 4 agosto 2011, con il quale fu annullato il primo scatto di stipendio automatico a partire dal 3° anno di anzianità.

Per i docenti delle scuole superiori la perdita è di 1.200 euro annui, mentre per il personale Ata la perdita è più contenuta e si ferma a 400 euro mensili.

Contratti statali e scatti anzianità: le perdite del personale della scuola

Pertanto, dal 2011 ad oggi, il sindacato, oltre ai mancati aumenti di stipendi connessi con il blocco dei contratti degli statali iniziato due anni prima, calcola che nella scuola gli Ata abbiano perso circa duemila euro derivanti dal mancato scatto e i docenti delle scuole superiori fino a settemila euro.

Gli effetti negativi dell'abbattimento dello scatto di anzianità si riflettono, naturalmente, anche sui versamenti contributivi e, quindi, sulle pensioni future. Inoltre, i docenti neoassunti a scuola per passare al secondo scatto di stipendio dovrebbero poter vantare nove anni di anzianità valutati, corrispondenti a diciannove anni di preruolo, in quanto solo i primi quattro anni vengono conteggiati per intero, mentre gli altri quindici valgono solo per un terzo.