"Quest'anno si è perso un po' di tempo, se ne sono andati sette mesi per discutere dell'applicazione dei decreti attuativi che facevano riferimento alla prima fase, in particolare all'Ape Social e lavoratori precoci. Qualche problema è stato risolto ma i nodi restano", lo ha dichiarato il coordinatore dell'area Welfare della Cgil Nicola Marongiu.

Fissati gli incontri per discutere i temi irrisolti

Il sindacalista è tornato ad occuparsi dei temi rimasti irrisolti dopo l'entrata in vigore della nuova Legge di Stabilità a margine della riapertura della cosiddetta Fase 2 dell'accordo siglato dalle parti sindacali a Palazzo Chigi nel settembre scorso.

Alcuni tavoli tecnici sono stati già calendarizzati: il primo si terrà giorno 30 agosto e si discuterà sulla revisione della previdenza complementare e sul riconoscimento ai fini contributivi dei lavori di cura e assistenza per le lavoratrici di sesso femminile. Il successivo incontro, invece, dovrebbe svolgersi il 31 agosto con lo scopo di rimettere in campo l'argomento inerente alla pensione di garanzia volta ad integrare il trattamento minimo percepito dalle giovani generazioni oltre all'estensione dell'Ape Sociale a favore delle categorie rimaste escluse dalla Legge di Bilancio 2017.

Nell'ultimo vertice previsto per il 7 settembre, invece, si dovrà discutere sullo stop all'adeguamento dei requisiti all'aspettativa di vita che a partire dal 2019 potrebbe far aumentare i requisiti pensionistici.

Non è escluso che si aprirà uno spiraglio anche per gli ammortizzatori sociali e sulla proroga del regime sperimentale donna oltre il 31 dicembre 2018.

Marongiu chiede correttivi su Ape Social e precoci

Secondo quanto annunciato dallo stesso Marongiu della Cigl, però, dovrebbero essere affrontati anche i temi inerenti al meccanismo della Quota 41 per i lavoratori precoci e all'estensione dell'Ape Sociale visto che la nuova manovra finanziaria ha escluso la maggior parte dei potenziali beneficiari.

La Fase 2, quindi, dovrebbe incentrarsi anche su questo fronte con lo scopo di risolvere i nodi rimasti ancora irrisolti. Spazio anche all'adeguamento dei requisiti alla speranza di vita che potrebbe determinare un ulteriore innalzamento dell'età pensionabile. Per questo motivo lo stop all'adeguamento è ormai da alcuni giorni al centro delle richieste delle organizzazioni sindacali.