Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 30 ottobre vedono arrivare le prime ipotesi di studio per quanto concerne il problema dell'aspettativa di vita ed il relativo adeguamento di 5 mesi per il pensionamento dal primo gennaio 2019. Le indiscrezioni di stampa più recenti parlano di un possibile "piano B" allo studio dei tecnici, ma l'area di intervento resterebbe comunque troppo limitata rispetto alle richieste dei lavoratori.

Sulla questione si sono registrati nuovi aggiornamenti anche dalla Commissione lavoro della Camera, dove il Vice Presidente Walter Rizzetto ha evidenziato come "assurdo, ingiusto e pericoloso fare ancora distinzioni". Nel frattempo dai sindacati arrivano nuove rivendicazioni contro la strumentalizzazione generazionale in atto tra giovani e anziani. Vediamo insieme tutti i dettagli al riguardo nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Pensioni e AdV: il Governo verso un intervento limitato, ma potrebbe non bastare

Diventa sempre più probabile la conferma del prossimo scatto all'aspettativa di vita, che rischia di innalzare l'età di pensionamento a 67 anni nel 2019.

Come abbiamo anticipato nella giornata di ieri all'interno della pagina Facebook "Riforma pensioni e lavoro", il Governo sembra intenzionato a consentire una sterilizzazione solo per 11 specifiche categorie di lavoratori, tra cui ad esempio le insegnanti di nido e scuola materna, i gruisti, i muratori e gli infermieri che fanno turni di notte. Un intervento che risulterebbe comunque limitato e che non bloccherebbe il rialzo generalizzato per la maggior parte dei pensionandi. Sullo sfondo della decisione vi sarebbe ancora una volta lo scontro con Bruxelles, visto che gli organismi di controllo europei stanno monitorando con attenzione il progressivo iter di sviluppo e di approvazione della legge di bilancio 2018.

On. Rizzetto: sull'aspettativa di vita è ingiusto fare distinzioni

In merito alla vicenda è intervenuto nella giornata di ieri il Vice Presidente della Commissione lavoro alla Camera Walter Rizzetto (FdI), esprimendo la propria contrarierà verso le ipotesi emergenti. "Trovo assurdo, ingiusto, pericoloso ed anacronistico fare ancora delle distinzioni, le stesse cui il Governo sta pensando sul tema del blocco dell’età pensionabile". Secondo il Parlamentare, si rischia di creare una "guerra tra categorie e tra persone che sicuramente non andranno in pensione con 15.000,00 euro di trattamento mensile". Per questo motivo, l'esponente dei Fratelli d'Italia promette di opporsi drasticamente, visto che si prospettano "danni drammatici".

In conclusione, l'On. Rizzetto ribadisce che l'età di pensionamento "deve essere abbassata, non alzata".

L'incontro decisivo tra Governo e sindacati atteso per il prossimo 2 novembre

Per capire come evolverà la situazione non bisognerà comunque attendere molto. Il prossimo 2 novembre è infatti atteso un incontro decisivo tra Governo e Sindacati, che chiarirà con molta probabilità il perimetro del nuovo intervento allo studio del Governo. In tale occasione vi sarà il chiarimento finale anche in relazione agli altri punti programmatici inseriti nel verbale di accordo firmato a settembre 2016 riguardo la c.d. Fase Due dell'intervento sul comparto lavorativo e previdenziale.

Ghiselli (CGIL): insopportabile la contrapposizione tra giovani e anziani

"E' insopportabile la strumentale contrapposizione giovani/anziani sul tema delle pensioni, come se quella fosse la vera e unica dialettica sociale e il reale terreno della redistribuzione". Lo afferma il Segretario Generale Roberto Ghiselli, commentando la situazione e ricordando che bisogna piuttosto intervenire sulle rendite e sui grandi patrimoni, liberando risorse per il lavoro e per favorire l'infrastrutturazione del Paese.

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