In materia previdenziale l’attesa è incentrata tutta sull’aumento dell’età pensionabile che entrerà in scena nel 2019. La pensione di vecchiaia salirà a 67 anni perché è un fattore necessario a tenere in piedi il sistema previdenziale. Governo e sindacati sull’argomento si incontreranno sabato 18 novembre ed allo studio rimangono alcune soluzioni per evitare questo innalzamento a quanti più lavoratori possibili.
L’aspettativa di vita sulla quale l’Istat ha appena pubblicato i numeri ufficiali che la danno in aumento, produrrà gioco forza questo allontanamento dei requisiti di accesso alle Pensioni. Nel 2018 però i requisiti di accesso alle pensioni resteranno quelli di quest’anno e molti lavoratori cercano di capire se possono andare in pensione subito, prima che entri il 2019 con i suoi pesanti inasprimenti. Un settore particolare quando si parla di pensioni è la Scuola, che ha regole particolari e spesso complicate da capire. Dirigenti scolastici, insegnanti, collaboratori scolastici e tutto il resto del personale Ata sono in attesa che il Miur renda pubbliche le istruzioni per i circa 80mila soggetti che secondo il Ministero potrebbero centrare la pensione nel 2018.
In attesa delle spiegazioni del Miur, ecco come funziona la pensione nel 2018 per questa grande fetta di lavoratori.
Chi sono gli 80mila lavoratori
Come dicevamo sarebbero circa 80mila i lavoratori della scuola che nel 2018 potrebbero centrare la quiescenza anticipata. Si tratta dei lavoratori che si trovano vicini alla soglia dei 66 anni e 7 mesi previsti per la pensione di vecchiaia o che sono prossimi a completare i 41 anni e 10 mesi di contributi utili per la pensione anticipata in caso di lavoratrici femmine o dei 42 anni e 10 mesi per i maschi. Per quanto riguarda la pensione di vecchiaia a 66 anni e 7 mesi, dal 2018 sarà l’unica soglia utile perché la pensione per le donne è stata equiparata a quella degli uomini perdendo l’anno di sconto valevole fino a tutto il 2017.
Per quanto riguarda i contributi da racimolare per la pensione di vecchiaia, restano sempre i canonici 20 anni minimi di versamento.
Decorrenze particolari
Se dal punto di vista dei requisiti nulla cambia rispetto alla stragrande maggioranza dei lavoratori, la pensione nella scuola ha delle particolarità legate alla sua decorrenza, alla modalità di accesso ed è soggetta a date particolari. Coloro che pensano di poter andare in pensione di vecchiaia nel 2018 devono sapere che i requisiti vanno centrati entro il 31 agosto 2018. Per la pensione anticipata invece, i 42 anni e 10 mesi (oppure i 41 anni e 10 mesi per le donne) vanno necessariamente completati entro la fine del 2018. La decorrenza delle pensioni è concomitante con l’anno scolastico, pertanto le pensioni partiranno a settembre 2018 nonostante i requisiti per la pensione anticipata vengano completati dopo qualche mese. Il personale della scuola che raggiunge i requisiti per una delle vie possibili di pensionamento deve presentare domanda di cessazione dal servizio entro il prossimo mese di gennaio.