Le ultime novità sulle Pensioni al 17 novembre vedono crescere l'attesa per l'incontro che si terrà domani a Palazzo Chigi tra Governo e Sindacati. Nel pomeriggio di ieri la Cgil è tornata a sottolineare l'insussistenza delle proposte arrivate finora sul tema dell'aspettativa di vita, evidenziando che i potenziali beneficiari dello stop rispetto all'aumento di cinque mensilità nel 2019 sarebbero appena il 2% della platea potenziale. La strada appare quindi in salita ed un accordo sembra sempre più difficile, mentre le parti sociali preparano una nuova grande mobilitazione generale per il prossimo 2 dicembre 2017.
D'altra parte, un'inversione di rotta da parte dell'esecutivo sembra difficile da ipotizzare, viste anche le ultime dichiarazioni del Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, con le quali ha escluso nuovi interventi correttivi sul comparto previdenziale. Domani sarà quindi una giornata decisiva per le rivendicazioni avanzate dai sindacati e per le possibili modifiche che saranno implementate all'interno della legge di bilancio 2018.
Pensioni, dalla Camera la risposta alle ultime dichiarazioni del Presidente Inps
Negli scorsi articoli vi abbiamo riportato le ultime dichiarazioni del Presidente Inps Tito Boeri, fortemente contrario alle ipotesi di revisione dell'aspettativa di vita che a partire dal 2019 porteranno ad un aumento generalizzato di cinque mesi i criteri per l'età o l'anzianità di pensionamento.
Secondo l'economista, un allentamento dei criteri potrebbe significare maggiori costi fino a 140 miliardi di euro entro il 2040. Ma non tutti sono d'accordo con questo scenario. Dalla Commissione lavoro della Camera arrivano quindi delle precisazioni. A tal proposito, l'On. Davide Baruffi (PD) ha espresso la propria contrarietà, perché "nessuno ha chiesto il blocco generalizzato (?) dell'adeguamento all'aspettativa di vita da qui al 2040" ed anche perché " il margine di errore delle previsioni di Boeri è imbarazzante già su numeri piccoli e nel breve termine", pertanto "non oso pensare su grandi numeri nei prossimi 20 anni" ha spiegato il Parlamentare.
Pensioni anticipate, i lavoratori attendono di conoscere l'esito dei riesami
Nel frattempo l'Inps sta procedendo al riesame d'ufficio delle pratiche che sono state inoltrate entro il 15 luglio per l'APE sociale e la quota 41 destinata ai lavoratori precoci. Secondo le ultime stime le domande da riesaminare sono oltre 23mila, ma al momento non è chiaro quante di queste potranno effettivamente trovare accoglimento.
L'Inps ha deciso di adottare interpretazioni meno stringenti dopo che il Ministero del Lavoro si è espresso in tale senso, ma nonostante l'approccio meno severo la situazione continua a restare critica e nulla appare scontato, mentre le persone attendono di conoscere se potranno effettivamente fruire delle misure di anticipo pensionistico.
Da Confindustria si chiede di prestare maggiore attenzione ai giovani
Anche Confindustria ha preso posizione sul recente dibattito riguardante la previdenza ed il welfare, puntando il dito contro la mancanza di attenzione per i giovani. Secondo il Presidente Vincenzo Boccia, "da un lato si mettono sul piatto 300 milioni di euro per le pensioni, mentre non si riescono a trovare 5 milioni per raddoppiare la dotazione degli Its, che rappresentano il futuro, la scuola, la formazione".
Secondo il rappresentante degli industriali, serve maggiore equità tra generazioni per fare partecipare al mondo del lavoro i c.d. nativi digitali e garantire loro un progetto di vita, soprattutto per coloro che vivono nel Mezzogiorno.
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