Il Parlamento Europeo ha approvato una relazione che spinge ogni singolo Stato della UE, a munirsi di una misura di contrasto alla povertà, un reddito minimo per soggetti in stato di bisogno. L’Italia, intanto, ha avviato la la più importante novità del 2018 tra quelle che possono essere considerate ammortizzatori sociali, cioè il reddito di inclusione. Una misura di contrasto alla povertà le cui istanze dovrebbero partire dal 1° dicembre per dare la possibilità a tutti gli eventuali beneficiari, di cominciare a passare alla cassa a gennaio. Vediamo adesso a chi si rivolge la misura, come funziona e soprattutto, quali sono le soglie reddituali per percepirlo.
ISEE
Il fattore determinante per coloro che si trovano nella necessità di richiedere il REI è il possesso di un ISEE in corso di validità. Si tratta del modello che si usa per richiedere le più comuni prestazioni assistenziali ed agevolate in vigore nel nostro ordinamento. In primo luogo bisogna sapere che l’ISEE da qualche anno ha subito una netta riforma che ne ha cambiato anche la scadenza. La validità di un ISEE è sempre annuale ma adesso si interfaccia con l’anno solare. Prima un ISEE era valido per 365 giorni a partire da quello di richiesta, mentre adesso ogni ISEE scade a gennaio dell’anno successivo a quello di richiesta. Pertanto, se nelle istanze di accesso al Rei, l’ISEE necessario sarà quello con validità 2017, a gennaio sarà necessario aggiornare immediatamente l’ISEE.
Il valore di riferimento è di 6.000 euro, cioè la famiglia non deve avere un ISEE superiore a tale somma. Sempre in relazione al modello, va tenuto conto che anche l’ISR, cioè l’indicatore della situazione reddituale non può superare i 3.000 euro. Oltre alla casa di abitazione, un soggetto non deve detenere a livello immobiliare altre case per un valore catastale complessivo superiore a 20.000 euro.
Conti correnti, buoni e tutte le altre forme di risparmio o investimenti finanziari, cioè il patrimonio mobiliare deve essere inferiore al limite di 6.000 euro che sale di 2.000 euro a familiare a carico fino alla cifra massima di 10.000 euro.
Beneficiari ed altri requisiti necessari
Oltre alle soglie reddituali e patrimoniali, nessun componente il nucleo familiare deve avere intestate auto e moto immatricolate a partire dal 2016.
La misura è rivolta a cittadini italiani e comunitari, ma anche stranieri con diritto di soggiorno permanente o di lungo periodo o i rifugiati politici. Bisogna però essere residenti regolarmente in Italia da almeno 2 anni. Più nello specifico la misura è appannaggio di famiglie mono-genitoriali, con figli minorenni, soggetti disabili, donne in stato di gravidanza o disoccupati over 55. Per i disoccupati in avanti con l’età, è necessario dimostrare di aver perduto il lavoro per un licenziamento.
Le cifre
Si parte dalla cifra di 188 euro per nuclei familiari formati da un solo soggetto per arrivare a 485 euro per le famiglie con 5 o più elementi. L’importo sarà erogato a carattere bimestrale tramite una carta simile alle comuni credit-card.
Gli importi disponibili potranno essere prelevati tramite bancomat solo per il 50% dell’importo mensile a credito. La restante metà potrà essere spesa per l’acquisto dei beni di prima necessità presso i negozi che stringeranno convenzione, le farmacie o presso gli uffici postali per il pagamento di bollette per le utenze domestiche. Per i negozi convenzionati, previsti sconti del 5% per chi utilizzerà la carta per i pagamenti. La durata del beneficio è fissata in 18 mesi ed al termine di questo periodo, per richiedere la conferma del REI, dovranno passare 6 mesi dall’ultima ricarica ricevuta.