Le ultime notizie di oggi 10 novembre sulle pensioni anticipate 2017 riguardano ancora una volta il meccanismo dell'aspettativa di vita e l'aumento dell'età pensionabile dovuto dallo stesso. Lunedì prossimo il Governo si siederà nuovamente al tavolo delle trattative con CGIL, CISL e UIL per cercare di trovare un accordo che possa soddisfare le parti. Le distanze tra le parti sono ancora elevate, ma la direzione intrapresa sembra quella giusta. Vediamo qual è la nuova proposta del governo per ricalcolare l'aspettativa di vita tenendo conto anche dei suoi cali.

Pensioni anticipate 2017, ultime novità su Aspettativa di vita: la proposta del Governo

Dall'incontro di ieri è emersa una nuova proposta del Governo che vorrebbe modificare il meccanismo di calcolo dell'aspettativa di vita proponendo la media biennale (e non più quella triennale) e ricavando lo scostamento confrontandola con il biennio precedente. In questo modo sarebbero presi in considerazione anche i cali della speranza di vita (come quelli avvenuti ad esempio leggendo i dati relativi all'anno scorso). Ora si dovrà aspettare il prossimo incontro tecnico previsto per lunedì mattina 13 novembre, e poi l'incontro politico con il Premier Gentiloni previsto per il pomeriggio dello stesso giorno.

i sindacati non sono contenti e proveranno a chiedere qualcosa in più, ma quello che sembra ormai certo è che il Governo non è intenzionato a rinviare la decisione amministrativa che renderà operativo l'adeguamento dell'età pensionistica a 67 anni a partire dal primo gennaio 2019. L'unico correttivo sarà come vi abbiamo detto nei giorni scorsi quello di aumentare la platea dei lavoratori che fanno lavori gravosi portando da 11 a 15 le categorie.

Ultime notizie Pensione anticipata oggi 10 novembre: la reazione dei sindacati

Dopo l'incontro i sindacati hanno considerato questa nuova proposta di calcolo un' apertura del Governo, ma non ritengono ancora sufficiente la misura. Gigi Petteni della CISL ha affermato che "Vogliamo cose esigibili e non finte, un'intesa è possibile se veniamo ascoltati".

Anche per la UIL le distanze sono ancora elevate e devono essere colmate con "Un intervento sulla platea più ampio di quello proposto". Infine ricordiamo che dal punto di vista politico a Palazzo Madama sono già stati presentati emendamenti bipartisan al decreto fiscale per chiedere il rinvio del decreto ministeriale direttoriale che servirà a formalizzare entro il 31 dicembre di quest'anno il via all'aumento dei requisiti a partire dal 1° gennaio 2019. Voi cosa ne pensate? Vi ricordiamo che potete seguirci cliccando segui in alto vicino al nome Rodinò.