Governo e sindacati sono distanti sull'adeguamento dell'età in uscita rispetto alle Pensioni anticipate e alla pensione di vecchiaia a 67 anni. Il confronto tra le parti, infatti, segna la proposta del Governo Gentiloni di un nuovo sistema di calcolo relativo all'aspettativa di vita per agganciare l'età d uscita delle pensioni, ma i sindacati sono su un piano contrattuale differente. Infatti, i tecnici dell'esecutivo, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore di oggi, 10 novembre 2017, avrebbero proposto di incentrare il meccanismo di adeguamento dell'età a medie biennali a iniziare dagli aumenti previsti per il 2021 e non per quelli del 1° gennaio 2019.

Il nuovo incontro sulle pensioni è previsto per lunedì 13 novembre quando i sindacati torneranno alla carica per allargare la platea di chi potrebbe beneficiare dell'esenzione dall'aumento età delle pensioni anticipate e di vecchiaia.

Uscita pensione anticipata e vecchiaia 2017, ultime novità oggi aspettativa di vita

Il nuovo meccanismo di calcolo dell'adeguamento delle pensioni anticipate e di vecchiaia, secondo la proposta del Governo, consisterebbe nel considerare la media biennale, anziché ogni tre anni, e di confrontarla con i due anni precedenti. Dalla media, poi, dovrebbero ricavarsi gli scostamenti della speranza di vita sui quali calcolare l'aumento dell'età pensionabile. Un meccanismo che, peraltro, non entrerebbe in vigore dal prossimo aggiornamento di uscita delle pensioni del 2019, ma solo dal successivo adeguamento previsto per il 2021.

Sul fronte, invece, delle professioni esentate dall'aumento dell'età per andare in pensione, il Governo è fermo alle quindici mansioni ritenute gravose, undici delle quali coincidenti con quelle in vigore nel 2017 e nel 2018 per la pensione anticipata con Ape social. Le nuove professioni che si aggiungerebbero sono quelle relative agli agricoli, ai siderurgici, ai marittimi ed ai pescatori.

Rimarrebbero invariate, invece, le professioni gravose già disposte dalla scorsa legge di Bilancio comprendenti, tra gli altri, gli edili, le maestre della scuola, gli autisti dei mezzi pesanti e gli infermieri.

Pensioni 2017 e lavori gravosi: quali novità rispetto a uscita anticipata Ape social?

Proprio sulle professioni gravose restano i maggiori dubbi dei sindacati riguardo all'aumento dell'aspettativa di vita per le pensioni anticipate e di vecchiaia.

Infatti, come spiegato da Domenico Proietti della Uil, i sindacati chiedono che la platea degli esonerati dall'aumento dell'età a 67 anni per le pensioni sia più ampia delle categorie proposte dal Governo Gentiloni. In ogni modo, secondo il segretario confederale della Uil, il pacchetto delle pensioni predisposto dal Governo risulta insufficiente e non ci sono novità sulle pensioni integrative. Sul metodo di calcolo dell'aspettativa di vita proposto dal Governo, invece, si tratterebbe di considerare l'aspettativa del biennio 2018/19 e di rapportarla ai due anni precedenti. Il calcolo servirebbe a determinare quale aumento dell'età di uscita si applicherebbe al biennio 2021/2022. E nel caso in cui il risultato fosse negativo, ovvero si dovesse registrare un calo dell'aspettativa di vita, l'età delle pensioni anticipate e di vecchiaia non subirebbe un conseguente decremento, ma solo uno stop e un rimando dei requisiti all'aggiornamento del biennio successivo.

Ciò ricalcherebbe, dunque, quanto prevedono sia la legge Sacconi che la riforma Fornero: infatti, nel caso del 2015 nel quale si verificò un'aspettativa di vita al ribasso, non vi fu un conseguente abbassamento dell'età delle pensioni.