Dopo le numerose richieste da parte delle organizzazioni sindacali, qualcosa sembra muoversi per i cosiddetti lavoratori precoci rimasti penalizzati dalla precedente normativa in materia previdenziale che ha cambiato radicalmente il sistema pensionistico italiano. Come ormai tanti sanno, la Legge di Stabilità 2017 ha introdotto non poche novità in campo previdenziale; tra queste anche le misure inerenti all'Ape Sociale e al pensionamento anticipato con il meccanismo di Quota 41. Due misure utili ma nello stesso parziali visto che sono state estese solo ad una particolare categoria di soggetti più economicamente svantaggiati.

Per questo motivo alcuni esponenti politici e soprattutto le parti sociali, alcuni mesi fa hanno avviato una nuova battaglia al fine di estendere ad una platea più ampia il diritto al pensionamento anticipato dopo il raggiungimento di almeno 41 anni di versamenti contributivi indipendentemente dall'età anagrafica e senza penalizzazioni.

Di Battista si schiera con i precoci

Anche il deputato del Movimento 5 Stelle Alessandro di Battista sembrerebbe essersi schierato dalla parte dei lavoratori precoci e, intervenuto nei giorni scorsi alla trasmissione "Quinta Colonna" avrebbe criticato la Riforma Fornero considerandola penalizzante sia per i lavoratori che dopo 43 anni di attività lavorativa trovano difficoltà ad accedere alla quiescenza sia per i giovani che non riescono ad inserirsi nel mercato del lavoro.

I correttivi richiesti dai sindacati dovrebbero articolarsi nella valorizzazione della contribuzione estera per facilitare l'accesso alla pensione con l'Ape Sociale oltre alla revisione delle istanze bocciate dall'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale nella prima fase di monitoraggio.

Chiesta una nuova salvaguardia

Intanto, un altro problema si ripercuote: si tratta del nodo esodati visto che, nonostante le otto misure di salvaguardia approvate finora molti lavoratori non sono riusciti ad accedere al pensionamento.

Per questo motivo, il Comitato Esodati avrebbe chiesto l'estensione della misura di salvaguardia o addirittura, l'approvazione di una nuova clausola di tutela utilizzando le risorse finanziaria non ancora utilizzate. Tuttavia, la richiesta potrebbe essere accolta nella Legge di Bilancio anche se con molta probabilità le risorse stanziate con l'ottava salvaguardia potrebbero essere utilizzati per altre misure a sfondo previdenziale.