Sarebbero emerse importanti novità per quanto riguarda i due benefici previdenziali concessi dalla nuova Legge di Stabilità entrata in vigore lo scorso primo gennaio 2017. Si tratta dell'Ape Sociale a carico delle casse statali e della pensione anticipata con Quota 41 a favore dei lavoratori precoci.

I sindacati chiedono correttivi

Un altro tavolo di confronto fra le organizzazioni sindacali, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti e il Presidente dell'Inps Tito Boeri, infatti, si sarebbe tenuto nei giorni scorsi al fine di discutere nuovi correttivi da apportare alle nuove misure in campo previdenziale riguardante il pensionamento anticipato.

I due benefici previdenziali, non hanno soddisfatto le aspettative di migliaia di lavoratori che attendevano una rispota dall'esecutivo visto che, si tratterebbe di misure parziali riservate solo alle categorie svantaggiate individuate dalla Legge di Stabilità: disoccupati privi di ammortizzatori sociali, caregivers, invalidi al 74 % e addetti a mansioni usuranti.

E' questo il motivo che induce a pensare che la parentesi sulla previdenza non è del tutto chiusa. Le tre sigle confederali Cgil, Cisl e Uil, infatti, continuano la loro battaglia per l'estensione degli interventi ad una platea più ampia di beneficiari e nell'ultimo confronto con il Governo avrebbero proposto due correttivi che dovrebbero prendere piede con la nuova Legge di Bilancio.

Il primo riguarda l'ampliamento delle maglie di accesso all'Ape Sociale e al meccanismo di Quota 41, ovvero, la valorizzazione della contribuzione estera volta al raggiungimento dei requisiti di accesso all'Ape Sociale. Il secondo, invece, concerne la revisione delle istanze bocciate dall'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale a margine della prima fase di monitoraggio.

Intervenire anche sul blocco dell'adeguamento

Sono queste le richieste aanzate dalle parti sociali in sede di confronto che dovrebbero essere inseriti nella prossima Legge di Stabilità. Inoltre, i sindacati si sarebbero concentrati anche sul blocco dell'adeguamento dei requisiti pensionistici all'aspettativa di vita che dal 2019 determinerà un ulteriore aumento dell'età pensionabile.

Anche su questo fronte sono stati chiesti dei correttivi da inserire nella prossima Legge di Bilancio; ad intervenire, infatti, sono stati l'ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi e il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina.