Ormai da alcuni giorni si discute sulla proposta formulata dal Governo Gentiloni a margine dell'ultimo confronto con le tre sigle confederali Cgil, Cisl e Uil riguardante lo stop dell'adeguamento dei requisiti alla speranza di vita per le categorie individuate dalla precedente Legge di Stabilità.

I sindacati contrari alla proposta del Governo

La proposta, infatti, si concentrerebbe solo sui lavoratori che svolgono mansioni prevalentemente usuranti e gravose: si tratta dei facchini, dei macchinisti, delle maestre d'asilo, dei conduttori di mezzi pesanti, dei conciatori di pelle, degli edili ecc...

ai quali, dopo le richieste da parte delle parti sociali sono stati aggiunti anche i lavoratori marittimi, i pescatori, i siderurgici e gli appartenenti al settore agricolo. Seppur il Governo abbia dato una risposta alle richieste di migliaia di lavoratori, i sindacati non sembrerebbero d'accordo visto che, il piano dell'esecutivo garantirebbe solo a pochi lavoratori lo stop all'adeguamento automatico mentre molti rimarrebbero ancora fuori.

Damiano punta a nuove correzioni

A partire dal 2019, infatti, migliaia di pensionandi dovranno fare ancora i conti con l'aumento dell'età pensionabile di ulteriori cinque mesi: si passerà quindi dai 66 anni e 7 mesi attuali ai 67 anni per la pensione di vecchiaia.

Ulteriori correzioni, però, sarebbero stati suggeriti dal Presidente della Commissione Lavoro alla Camera cesare damiano che mira all'abbassamento della soglia contributiva oltre al riconoscimento di uno sconto contributivo per le lavoratrici con figli. "Ad esempio, non si capisce perché, per accedere all'esenzione dai 67 anni, venga richiesto un minimo di 30 anni di contributi.

E' una soglia da abbassare", ha spiegato il deputato del Partito Democratico.

Inoltre, avrebbe richiesto anche l'abbassamento della soglia da 2,8 a 1,5 volte il minimo al fine di facilitare l'accesso al pensionamento dei giovani. A parere dello stesso Damiano, anche l'Ape Sociale dovrebbe diventare una misure strutturale valorizzando anche i lavori di cura e assistenza prestati dalle lavoratrici.

Nel mirino del Pd anche, il passaggio da sei mesi ad un anno i contributi figurativi per le lavoratrici con almeno un figlio fino ad un massimo di due anni. Sono queste le principali richieste da parte dell'onorevole Cesare Damiano che meriterebbero una discussione a margine del prossimo incontro previsto per il prossimo 2 dicembre.