Continua a restare al centro delle attenzione l'argomento della riforma Pensioni 2017, anche all'indomani degli incontri avvenuti nei giorni scorsi tra Governo e sindacati che hanno sancito determinati provvedimenti che verranno attuati nel prossimo futuro. Per quanto riguarda l'ape volontaria, invece, cresce ancora l'attesa per il suo debutto ma l'anticipo pensionistico resta ancora in stand by.

Secondo quanto riportato dal sito PensioniOggi.it, infatti, Governo, ABI e Ania hanno trovato finalmente l'accordo per le convenzioni e quindi un altro passo avanti è stato fatto, ma non basta.

Riforma pensioni: l'APe volontaria non sarà erogata prima della prossima primavera?

Dell'intesa raggiunta tra le parti ve ne abbiamo parlato già qualche giorno fa, ma l'APe volontaria stenta ancora a decollare. Quello che è certo è che il tasso di interesse, che potrà essere rimborsato a rate nei vent'anni successivi, sarà uguale al 2,75% nella fase di accumulo e al 2,85% in quella di ammortamento. A tutto ciò, però, si aggiungeranno anche i costi per la copertura assicurativa obbligatoria per i casi di premorienza e sarà uguale all'1,6% del capitale che verrà assicurato.

Per il momento le banche che hanno deciso di partecipare alla convenzione sono soltanto due: Unicredit e Intesa Sanpaolo, mentre le assicurazioni private che saranno coinvolte sono Unipol, Poste, Cattolica, Generali e Allianz, salvo l'aggiunta in questi ultimi giorni di ulteriori banche o società assicurative. Nel momento in cui queste convenzioni verranno pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale, allora l'APe volontaria sarà veramente pronta al debutto.

Nonostante gli accordi raggiunti nelle ultime settimane, però, è prevedibile che l'erogazione dell'APe volontaria non avverrà prima della prossima primavera, anche se chiunque fosse interessato potrebbe cominciare a mandare la domanda già prima della fine del 2017.

Ricordiamo, infine, che c'è la validità retroattiva all'1 maggio scorso, e di conseguenza è presente la facoltà di richiedere la corresponsione degli arretrati. Insomma, non ci resta che attendere ulteriori novità su questo argomento, diventato un po' come tutti gli altri abbastanza ostico da comprendere.

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