Il dibattito elettorale si accende sulle nuove ipotesi di riforma del settore previdenziale. Ultima in ordine di tempo è la promessa di rendere strutturale la quota 41, ma le proposte di controriforma o di aggiustamento della legge Fornero continuano a moltiplicarsi. Proviamo a fare ordine riportando le ultime prese di posizione al riguardo nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Dal M5S il rilancio della quota 41 per i lavoratori precoci

La più recente proposta di riforma del sistema previdenziale arriva dal candidato premier del Movimento 5 Stelle, che ha espresso la necessità di un intervento correttivo in favore dei cosiddetti lavoratori precoci. Per Luigi Di Maio, il programma elettorale del movimento prevederà l'uscita dal lavoro a partire dai 41 anni di versamenti, senza la necessità di maturare un ulteriore requisito anagrafico. Ma tra i propositi per la nuova legislatura c'è anche la controriforma della legge Fornero, con la sua abolizione "non solo per chi deve andare in pensione, ma per tutti i giovani".

Giacobbe (PD): legge Fornero non è un pilastro del sistema

"La legge Fornero non è un pilastro del sistema previdenziale; è stato un pilastro della manovra del 2011 per salvare l'Italia dalla crisi finanziaria". Lo afferma l'On. Anna Giacobbe (PD), facendo il punto della situazione sulla discussione in corso riguardo le regole di accesso alla pensione. Secondo la parlamentare, i risparmi realizzati non sono stati indirizzati alla stabilizzazione del sistema ma alla copertura del debito pubblico e nel tempo sono risultati maggiori delle stime iniziali. Il gruppo PD della Commissione lavoro ha invece lavorato con concretezza sulla vicenda, pur proponendo idee innovative. L'On. Giacobbe ha quindi concluso rivolgendosi al Ministro Padoan e spiegando che "con rispetto, la legge Fornero non è la nostra legge".

Nel Centrodestra si prova a far quadrare i conti

Il centrodestra registra il balzo in avanti di Matteo Salvini (LN) sull'abolizione della legge Fornero ed i successivi arretramenti del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, in merito alla necessità di effettuare modifiche solo laddove ci sono aspetti ingiusti. Ecco quindi che dalle ultime prese di posizione emerge una certa moderazione nell'affrontare la possibile abolizione delle restrizioni decise nel 2011. Così, dalla possibile "cancellazione" della legge Fornero ad una più flessibile "revisione" c'è di mezzo comunque uno spazio che dovrà essere colmato e che probabilmente esprime la necessità di trovare una quadra tra i vari alleati. Resta comunque da capire quale sarà la posizione finale sul tema.

Per Elsa Fornero il leader di Forza Italia conosce la realtà ed è più saggio

Sulle ultime dichiarazioni che vi abbiamo appena riportato è intervenuta anche Elsa Fornero, esprimendo apprezzamento per le posizioni più moderate. "Sono convinta che Berlusconi, sia per l'esperienza di governo che ha avuto, sia per l'esperienza di imprenditore, conosca bene la realtà economica, e sappia distinguere tra le cose che sono possibili e quelle che sono nel migliore dei casi delle battute buttate lì". Secondo l'ex Ministro del Lavoro del Governo Monti, Berlusconi "ha un'esperienza di governo che non è quella di Salvini: e siccome non penso ci siano delle grandi prospettive per il Paese, penso ci sia bisogno della saggezza di molti e tra questi ci metterei anche Berlusconi".

Dal CODS si ricorda l'importanza delle donne nella prossima votazione

"Non ho letto capitoli dedicati alle donne (gender gap/lavoro di cura etc) negli annunci di programma, né ne ho sentito parlare dai rappresentanti delle varie compagini partitiche": lo afferma la fondatrice del Comitato Opzione Donna Social Orietta Armiliato. L'amministratrice ha quindi ricordato il P.d.l. numero 1881 e sottolineato che "anche le Donne votano e sono sensibilissime a questi temi delicati e non di poco conto, che le vedono obbligate protagoniste e detentrici di primati... negativi".

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