Ad aprile sarà ufficialmente disponibile per tutti gli aventi diritto l'ASSEGNO DI RICOLLOCAZIONE, un sistema per aiutare i disoccupati che sono in cerca di una nuova occupazione in modo da potersi reinserire nel mondo del lavoro. Infatti, come comunica l'Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, conosciuta come ANPAL, l'obiettivo di questo progetto è quello di cercare di aiutare il maggior numero di disoccupati in modo da favorire l'aumento dei posti di lavoro e così ridurre il tasso di disoccupazione.

I fondi messi a disposizione del progetto ammontano a 200 milioni di euro e si stima che serviranno per impiegare circa 70.000 disoccupati.

Il significato di "assegno di ricollocazione"

L'assegno di ricollocazione, per il quale già a marzo 2017 è partita la fase di sperimentazione, è un contributo economico erogato dallo Stato per aiutare tutti quei disoccupati che hanno difficoltà a trovare un nuovo lavoro e può essere fruito insieme alla consueta indennità di disoccupazione. Per poter usufruire di questo assegno, chi ne ha bisogno può effettuare richiesta sul portale Internet Anpal.gov.it oppure anche rivolgendosi a un Centro per l'Impiego, ai Patronati e all'Inps.

Si comunica che potranno beneficiare di questo importante contributo economico proprio tutti quei disoccupati che sono stati lavoratori dipendenti e che stanno beneficiando dell'indennità di disoccupazione Naspi da almeno quattro mesi, ma potrà giovare di questo assegno di ricollocazione anche chi riceve il cosiddetto Reddito di inclusione e chi è registrato in Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) previa sottoscrizione di una specifica autorizzazione.

La procedura del progetto

Per ricevere l'assegno di ricollocazione è necessario innanzitutto presentare la Dichiarazione di Immediata Disponibilità, cioè la DID, a eccezione dei cassintegrati: è possibile inviare la DID per mezzo del portale ANPAL, dei Centri per l'Impiego, dei Patronati e dell'Inps.

Successivamente, il disoccupato che viene avviato a questo progetto di ricollocamento è affiancato da un tutor il quale lo avvia a frequentare anche dei corsi di formazione professionale. Durante questo percorso di formazione viene anche elaborato un piano operativo in base al profilo di occupabilità di ogni soggetto. Questo piano operativo deve essere svolto in 6 mesi, prorogabili fino a un massimo di altri 6, durante i quali avviene la ricerca delle offerte di lavoro in linea con il profilo professionale di ogni singolo individuo.

È opportuno precisare che l'assegno di ricollocazione viene conferito direttamente all'ente che ha seguito il disoccupato nel suo percorso di ricerca del lavoro, come i Centri per l'Impiego, le Agenzie per il lavoro e i Consulenti del Lavoro, ma solo se il disoccupato riesce a stipulare un contratto di lavoro: infatti, è possibile scegliere tra un contratto a tempo indeterminato oppure un contratto a tempo determinato di circa 6 mesi, che invece può essere di durata anche a partire da 3 mesi fino a 6 per le regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, ma è possibile effettuare anche un contratto d'apprendistato o un part-time.

Il pagamento del contributo economico avviene, appunto, appena il contratto di lavoro è stato stipulato: la somma di denaro erogata grazie all'assegno di ricollocazione può variare da 250 euro fino alla cifra di ben 5.000 euro ed è una somma variabile perché deve essere stabilita in base alle caratteristiche del profilo d'occupabilità di ogni soggetto, cioè considerando il livello di difficoltà riscontrata nell'aiutare il disoccupato, e in conformità della tipologia di ogni singolo contratto di lavoro.