L'Inps, l'istituto nazionale di previdenza sociale, ha appena pubblicato sul suo sito istituzionale la circolare n° 33 del 22 febbraio 2018 che, nonostante si riferisca principalmente ai, cosiddetti, lavoratori precoci, ha introdotto importanti novità anche per i cosiddetti caregiver, cioè coloro che si prendono cura regolarmente di un proprio familiare affetto da una qualche disabilità grave. Vediamo, quindi, cosa è previsto dalla nuova circolare Inps.

Le novità sulla legge 104

Per quanto riguarda le novità attinenti i caregiver occorre mettere in evidenza, innanzitutto, che la circolare 33 dell'Inps ha apportato delle modifiche, per quanto riguarda chi può richiedere l'accesso al beneficio della legge 104.

Secondo quanto previsto, a partire dal 1 gennaio 2018 può fare domanda ed accedere al beneficio anche un parente o affine di secondo grado. Quindi, per essere chiari, potranno fare richiesta anche i fratelli e i nonni, in quanto parenti e i generi, i suoceri o le nuore e i cognati, in quanto affini, del soggetto portatore di grave disabilità. Costoro devono, però, dimostrare di assistere stabilmente il soggetto da almeno 6 mesi. Ovviamente, questi intervengono in mancanza di parenti più stretti o se questi, come specifica la circolare, hanno superato i 70 anni d'età o presentano anch'essi una disabilità grave. E' altrettanto ovvio che questi requisiti devono essere presenti al momento della domanda e saranno oggetto di verifica da parte dell'ente previdenziale.

A questo proposito la domanda dovrà essere corredata della documentazione probatoria attestante la disabilità grave del soggetto assistito.

La documentazione da produrre

In pratica la circolare 33 dell'inps ha parificato i caregiver ai lavoratori precoci. Di conseguenza, per poter accedere al beneficio della pensione anticipata questi ultimi devono presentare il verbale della commissione medica che ha accertato la grave disabilità ai sensi dell'articolo 3 comma 3 della legge 104 del 1992.

Se invece tale grave disabilità è stata dichiarata attraverso una sentenza giudiziaria questo fatto dovrà essere segnalato nelle note della domanda e allegare alla stessa copia del decreto di omologa della sentenza.

Occorre, infine, precisare che il verbale di invalidità civile non è utile all'ottenimento del beneficio pensionistico.

Solo quello rilasciato in conformità della legge 104 del 1992, anche se soggetto a revisione, consente di ottenere tale risultato. Questo perché i due verbali producono effetti giuridici diversi. Ovviamente, nel caso del verbale soggetto a revisione se interviene una revoca del riconoscimento della grave disabilità, questo non permetterà l'accesso al beneficio pensionistico. Infine, tali benefici possono essere goduti anche da coloro che assistono un paziente affetto da patologie oncologiche accertate e dimostrate oltre che da sindrome di Down.