Non solo pensione anticipata con uscita garantita dalla quota 100 o dalla quota 41 per tutti: quali novità potrebbero essere adottate dal nuovo Governo per il superamento della riforma delle Pensioni di Fornero? Le ultime anticipazioni su quelle che potrebbero essere le ipotesi sul tavolo del prossimo Esecutivo parlano, infatti, anche di un ricalcolo dei requisiti di uscita differenziati per mezzo di coefficienti da adottare sulle singole professioni.

Sulle ipotesi di pensione anticipata stanno lavorando da tempo i due partiti che hanno ottenuto il maggior successo alle ultime elezioni politiche, il M5S di Di Maio e la Lega di Salvini. Non sarà semplice adottare misure rischiose come la quota 100 o la pensione anticipata con quota 41 per tutti, soprattutto alla luce della convinzione della Comunità europea che la riforma Fornero delle pensioni garantisca la sostenibilità del sistema dei conti italiano nel lungo termine.

Pensione anticipata e uscita 2018 quota 41 o quota 100: ultime novità di oggi

Eppure, già i due precedenti Governi hanno adottato modifiche sulla pensione anticipata con misure che ne aumentino la flessibilità in uscita: il riferimento è alla pensione dei lavoratori precoci che maturino la quota 41, l'anticipo pensionistico Ape, la possibilità di uscita fin da quota 57 anni per i disoccupati con la Rita (o, in alternativa, con quota 61,7).

Manca, tuttavia, nella convinzione dei contribuenti, la possibilità di uscita con pensione anticipata slegata dal requisito anagrafico minimo. In questo, la pensione anticipata prospettata in campagna elettorale dal M5S e dalla Lega della quota 100 e della quota 41 per tutti, rappresenterebbe la soluzione capace di accontentare un po' tutte le esigenze di uscita dal mondo del lavoro. Fu proprio la riforma Fornero ad eliminare le pensioni anticipate (all'epoca, pensione di anzianità, o ancora, vecchiaia anticipata) garantita allora dal meccanismo delle quote, ovvero la quota 40, rappresentata dai soli anni di contributi. Ma proprio negli ultimi giorni, è emerso che il programma della Lega sulla pensione anticipata a quota 100 preveda, in realtà, un'età minima di 64 anni ed un calcolo dei versamenti con meccanismo contributivo.

Soluzioni di pensione, queste, che certamente hanno fatto storcere il naso a più di un votante prossimo ad uscire da lavoro.

Abolizione riforma Fornero, pensione anticipata e vecchiaia 2018: nuove quote uscita

Intanto, però, l'indicizzazione della pensione anticipata e delle pensioni di vecchiaia alla speranza di vita (meccanismo fatto proprio e perfezionato proprio dalla riforma Fornero) continuerà, a breve, ad incrementare età e contributi necessari per la pensione. Dal 1° gennaio 2019 si uscirà a 67 anni di età e con 20 anni di contributi (per la pensione di vecchiaia), mentre la pensione anticipata sarà accessibile solo dopo aver versato 43 anni e 3 mesi di contributi Inps (le donne mantengono lo sconto di un anno).

Subiranno l'innalzamento dei requisiti anche i lavoratori precoci che vedranno innalzare la propria quota 41, valida fino al 31 dicembre 2018, a quota 41 anni e 5 mesi. Di questo passo, informa il Corriere della Sera, tra pochi anni saranno necessari 45 anni di contributi, requisito non previsto in nessun sistema previdenziale dei Paesi Ocse come, del resto, le pensioni di vecchiaia a 67 anni.

M5S e coefficienti usura per uscita: novità pensione anticipata oltre a quota 100?

Da ultimo è arrivata la possibilità di proporre requisiti di uscita per le pensioni di vecchiaia o pensione anticipata mediante l'utilizzo di coefficienti di usura, in modo da superare la rigidità della riforma Fornero. La proposta è stata spiegata da Pasquale Tridico, professore di Economia politica all'Università Roma Tre e indicato come possibile ministro del Lavoro in caso di Governo Cinquestelle, a Radio Capital.

Il M5S sta studiando, con l'Inps, dei nuovi meccanismi di calcolo dell'uscita basati sul coefficiente di usura del proprio lavoro. Ovvero di coefficienti che determinerebbero una maggiore flessibilità per la pensione anticipata o per le pensioni di vecchiaia dettata dal lavoro che si svolge. Il coefficiente, infatti, sarebbe diverso per un professore universitario rispetto ad un minatore. La proposta si diversificherebbe, però, dai lavori usuranti (diventati 15 nella scorsa Legislatura) che beneficiano del blocco dell'età di uscita o dei requisiti richiesti per le pensioni anticipate e di vecchiaia, anche dopo il 31 dicembre 2018. Si tratterebbe di un progetto per arrivare a mappare tutti i lavori, in modo che determinate categorie maggiormente esposte all'usura non debbano attendere la soglia dei 70 anni per andare in pensione.