L’iniziativa di denunciare le compagnie di telefonia mobile nazionali per pratiche scorrette è stata intrapresa dall'associazione Unc, l’Unione Nazionale dei Consumatori. Secondo le prime indiscrezioni - riportate quest’oggi su Repubblica – la stessa associazione, dopo le innumerevoli denunce degli utenti, avrebbe denunciato all'Antitrust (per pratiche commerciali scorrette) tutte le compagnie telefoniche, tra cui Fastweb, Vodafone, tim e wind/Tre.

Migliaia le segnalazioni, l’Unc denuncia: 'Occhio ai costi nascosti nelle bollette dei cellulari'

Il fenomeno è oramai conosciuto da tempo e messo in pratica con sistematicità da quasi tutte le compagnie di telefonia mobile nazionali.

Nonostante questo, ancora oggi le stesse continuano a perpetrare ai danni degli ignari consumatori i soliti raggiri. Secondo l’Unc le spese 'nascoste' e contenute nelle nostre bollette telefoniche si aggirerebbero a circa il 10-15% dei normali costi mensili. A nascondere quelle piccole cifre sarebbero proprio le stesse aziende telefoniche per un proprio tornaconto. Non solo, ma anche la distrazione e l’eccessiva fiducia dei consumatori contribuisce a tutto ciò.

L’Unc, l’Unione nazionale consumatori, lancia un vero e proprio allarme su questa pratica ricorrente. La stessa associazione, dopo essere stata subissata da innumerevoli segnalazioni da parte di utenti di tutta Italia, ha deciso di rivolgersi direttamente all'Autorità compatente (Antitrast) per sporgere regolare denuncia.

Gli utenti lamentavano costi poco chiari sulle loro bollette telefoniche, attribuendo le maggiorazioni riscontrate a fantomatici servizi che non avevano mai voluto né tanto meno attivato.

L’Unc, per tale motivo ha deciso tempestivamente di denunciare i gravi fatti all'Antitrust, citando nella sua segnalazione importanti e blasonate aziende del mercato di telefonia mobile italiane ed estere come Tim, vodafone, Wind Tre e Fastweb.

L’accusa principale rivolta a queste società sarebbe proprio l’addebito nelle bollette mensili di costi 'oscuri' per aver usufruito di vari servizi, e senza che gli stessi fossero stati attivati o richiesti dagli ignari consumatori.

Occhio ai costi nascosti (#costinascosti): l’elenco dei principali servizi ingannevoli

Il fenomeno è in forte crescita, così come le denunce, le quali come per magia si sono persino triplicate nelle ultime settimane.

In tal senso Massimiliano Dona, presidente Anc, dichiara: 'Siamo di fronte a un imbarbarimento etico del mercato della telefonia', invitando tutti clienti a condividere sui social le loro disavventure attraverso l’hashtag #costinascosti.

Ecco in breve i costi dei servizi a pagamento che tutti ignorano: notifica delle chiamate perse (ChiamaOra, Ti ho cercato, Chiamami); segreterie telefoniche; piani tariffari base (per disattivarli ci costa 3 euro); costi d’incasso o 'altri costi' (voce presente in bolletta di difficile interpretazione); attenzione alle tariffe 'tutto incluso' che nasconderebbero dei costi aggiuntivi per chiamate da linea fissa; chiamate informative (conoscere il credito residuo); attivazione dell'antivirus; utilizzare lo smartphone come hotspot; le penali in caso di recesso; per i costi di attivazione delle Sim non online ma direttamente nei negozi.

In riferimento all’istanza presentata dall’Unione Nazionale Consumatori all’AGCM sui “costi nascosti” applicati dagli operatori di telefonia fissa e mobile Fastweb precisa che l’azienda da oltre un anno ha intrapreso una politica commerciale di totale trasparenza nei confronti dei propri clienti: in particolare Fastweb non addebita ai propri clienti, né per il fisso né per il mobile, alcuna delle tipologie di “costo nascosto” citate nell’ambito dell’inchiesta condotta dall’Unione Nazionale dei Consumatori.

L’unico costo addizionale attribuibile a Fastweb tra quelli citati nell’ambito dell’inchiesta è relativo agli 1,81 euro nella categoria “altri costi” e si riferisce al servizio di consegna degli elenchi telefonici.

Tale servizio è facoltativo e nel caso in cui il cliente ne fruisca viene addebitato una volta all’anno.

Inoltre tale voce è perfettamente esplicitata in fattura e dunque identificabile. Fastweb ha deciso peraltro che dall’ 11 giugno 2018 il servizio sarà fornito solo chi ne faccia esplicita richiesta. Si rileva, infine, che nelle scorse settimane la stessa Fastweb ha presentato in AGCOM una propria segnalazione sul tema dei “costi nascosti” applicati dagli altri operatori, ritenendo necessario un intervento del regolatore per imporre una rappresentazione dei prezzi più chiara e trasparente, a tutela degli utenti e delle dinamiche concorrenziali nel mercato.

Fastweb, riservandosi dunque di tutelare in ogni sede opportuna la propria reputazione a fronte delle dichiarazioni fatte circolare, chiede all’Unione Nazionale Consumatori di distinguere nettamente, nell’ambito delle proprie inchieste e delle proprie dichiarazioni, le posizioni degli operatori che mettono in atto pratiche commerciali virtuose rispetto a meccanismi generalizzati del mercato.