Chiare le notizie che provengono sulla riforma pensioni, le carte iniziano ad essere scoperte dal nuovo Governo giallo verde. Brambilla, Presidente del centro studi itinerari previdenziali e che ha stilato il programma previdenziale della Lega, spiega nello specifico i contenuti delle misure abbozzate nel contratto all’articolo 17. L’intervista è andata in onda nella puntata di ieri 6 giungo 2018 nella trasmissione ‘Porta a Porta’, ove il conduttore Bruno Vespa, grazie alla presenza di altri illustri ospiti, come ad esempio il giornalista Floris e l’economista Cottarelli, ha cercato di fare chiarezza sulle proposte più chiacchierate in questi ultime settimane: quota 100 e quota 41.

I dettagli.

Pensioni anticipate 2018: i paletti di quota 100

La pensione anticipata quota 100, spiega il Professore Alberto Brambilla, esperto di Pensioni, nei piani del nuovo Governo sarà così usufruibile: permetterà l’accesso alla pensione a partire dai 64 anni d’età e con 36 di contributi, la somma di età anagrafica e contributiva non sarà dunque libera. Chi pensava di poterci andare con 40 anni di servizio e 60 d’età, resterà quindi deluso. La quota 100, si evince dalla trasmissione, permetterà di raggiungere il montante contributivo a patto che nella somma siano conteggiati solo 2 anni di contributi figurativi (esclusi leva militare, maternità e puerperio).

Inoltre il calcolo dell’assegno sarà calcolato con il contributivo dal 1/1/1996, verrà dunque premiato con questo sistema, a detta di Brambilla, ‘il lavoro ’.

Pensioni: quota 41 diviene 41.5 con contributivo

Stessa sorte per la quota 41 che sarà estesa con buona probabilità a tutti, dato che i mestieri gravosi verranno aboliti insieme all’ape social dal nuovo Governo, ma con altrettanti limiti. Occorreranno, spiega Brambilla, 41 anni e 5 mesi, saranno conteggiati solo 2 anni di contributi figurativi e l’assegno, anche in questo caso, sarà conteggiato col metodo contributivo dal '96. Carmen Reitano, iscritta al gruppo Facebook 'lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti' scrive (dopo aver visto la trasmissione) sulla sua pagina '41 for everyone': “Cappellino, maglietta e fischietto ....

pronti!!!Quanto detto dal Dott. Brambilla non ci è piaciuto .... anzi ci ha allarmato; il contributivo per tutti è una mannaia sulla testa dei precoci che prima del 1996 avevano sicuramente già 18 anni di contributi versati e si vedrebbero ora decurtare l'assegno pensionistico almeno del 30%! Quota 100 non deve avere il paletto dell'età e Q41 deve essere per tutti e svincolata dell'età anagrafica!!La Fornero va modificata non peggiorata!! Cercate di mantenere le promesse ... gli italiani sono stanchi di sentirsi presi in giro!” Voi cosa ne pensate di queste precisazioni? Usufruirete della quota 100 e 41.5 o preferireste comunque usufruire dell’attuale legge Fornero, se le opzioni oggi vigenti, resteranno valide e dunque opzionali?