Le ultime novità riguardanti le Pensioni anticipate 2018 sono moltissime e ruotano, come era immaginabile, tutte intorno alle modifiche dell’attuale sistema previdenziale. Le discussioni più accese riguardano la pensione anticipata a quota 100. Misura che, a detta degli elettori M5S-Lega, avrebbe dovuto essere la panacea per moltissimi lavoratori e che invece potrebbe, come in molti hanno fatto notare sui social, rilevarsi ‘l’ennesima fregatura’. La misura non sarebbe infatti la semplice somma ‘libera’ tra età anagrafica e contributiva, ma prevedrebbe dei paletti.
Analizziamo al riguardo le parole di Alberto Brambilla, l'economista che ha redatto il capitolo previdenziale del programma della Lega.
Pensioni 2018: quota 100 ma a partire da 64 anni
Come riportato da 'Il Fatto Quotidiano' sembrano arrivare le prime certezze rispetto alle misure proposte dal Governo Giallo-Verde per modificare l’attuale Riforma Fornero, sebbene le precisazioni non siano affatto di sollievo ai lavoratori che si dicono delusi dal non rispetto del contratti di Governo. Ricordiamo infatti che al punto 17 del contratto M5S-Lega si menzionava, senza proferir parola su eventuali paletti, la possibilità per quanti raggiungano la quota 100 di poter andare in pensione anticipatamente.
Anche Alberto Brambilla (che secondo quanto riportato da 'Il Sole 24 ore' è in corsa per un posto di vice-ministro al Lavoro) torna a parlare di quota 100: intervistato da Repubblica, l'economista ha infatti confermato la direzione verso cui propenderebbe il nuovo Governo: ”L’idea è di mandare in pensione chi ha almeno 64 anni e 36 di contributi, oppure 41 e mezzo di contributi“.
Pensioni, futuri pensionandi adirati sui social: il post di Rizzetto in loro difesa
I Lavoratori, specie i precoci, si dicono delusi da tale cambio di rotta del Governo M5S-Lega, ritenendo questi paletti, sbucati improvvisamente dal nulla, come una violazione del contratto precedente. I lavoratori, che come ha detto Boeri, si erano illusi di poter uscire con quota 100, ossia anche con 60 anni d’età e 40 di contributi, ora devono fare i conti con la realtà.
Una realtà amara, che per molti precoci vuol dire, come l’Onorevole Rizzetto ha fatto notare, incrementare ancora l’età pensionabile. In un post su Facebook, l'On. ha fatto notare come a causa del paletto dei 64 anni, un lavoratore che ha iniziato a lavorare a 20 anni e che oggi ne ha 40 di contributi, si ritroverebbe, avendo solo 60 anni d’età, a doverne lavorare ancora 4 per raggiungere la quota 100 con paletto anagrafico.
Una stortura che va corretta, dopo 40/41 anni di lavoro, sostiene sempre l’Onorevole, si dovrebbe poter andare in pensione indipendentemente dalla propria età anagrafica.
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