Luigi Di Maio è stato chiaro nel suo ultimo intervento al Senato dove ha finalmente parlato delle intenzioni del Governo sulla tematica previdenziale. Dichiarazioni che erano attese da tempo da parte dei lavoratori e dai sindacati che chiedevano chiarezza. Di Maio ha confermato le intenzioni dell’Esecutivo di tutelare quanti hanno ormai alle spalle 41 anni di contributi, chiamati ad avere una nuova chance di uscita senza impedimenti anagrafici. Poi ha anche parlato della pensione anticipata quota 100, la misura ancora in fase di valutazione che, tuttavia, dovrebbe prevedere una platea di beneficiari più ristretta rispetto alle attese.

Di Maio rilancia quota 41 sulle pensioni anticipate

Di Maio ha promesso che il Governo ha intenzione di introdurre, per superare la Legge Fornero, dei nuovi canali di uscita più equi ed agevoli. Tra questi la quota 41 senza limiti anagrafici, che, dunque, non dovrebbe essere sostituita dalla quota 42, come si era vociferato nei giorni scorsi. Affermazione che, ovviamente, ha placato i malumori da parte dei lavoratori precoci che si erano detti assolutamente contrari all'ipotesi che era circolata. Restano però i dubbi sulle modalità di applicazione della misura. Infatti Di Maio non è sceso nei dettagli del ricalcolo contributivo dal 1996, né ha parlato dei soli 2/3 anni di contributi figurativi spendibili per il raggiungimento del montante quota 41.

Dunque non si è ancora compreso se sia stato ridimensionato in positivo, quanto detto precedentemente da Alberto Brambilla (ideatore del programma previdenziale della Lega) o se poi verrà riconfermato in seguito. Quel che pare certo è il rilancio della quota 41 per tutti senza limiti anagrafici.

Quota 100 rimane in valutazione

Resta ancora nella fase delle dovute valutazioni del Governo l'uscita anticipata con quota 100. "Non saranno possibili tutte le combinazioni, anche perché non tutte sarebbero convenienti - ha auspicato dal ministro del Lavoro - Per evitare facili illusioni, si valuteranno, in base ai costi che dovranno essere sostenibili, le combinazioni possibili".

Non è dunque affatto detto che la quota 100, che è comunque intesa come combinazione tra età anagrafica e contributiva, possa essere utilizzata per andare in pensione già a partire dai 60 anni d’età e 40 di contributi. Infatti, con buona probabilità, a conti fatti, Di Maio potrebbe dover confermare le stime e le valutazioni già diffuse da Brambilla, che ha detto che la misura sarà attuata solo a partire dai 64 anni d’età. Non resta dunque che attendere le opportune valutazioni da parte del Governo e le dichiarazioni ufficiali in merito per capire, finalmente, chi potrà realmente uscire con la quota 100. Pare evidente, dalle parole di Di Maio, che potrebbero essere imposti dei limiti anagrafici e contributivi per il raggiungimento della soglia, rendendo la quota 100 non accessibile a tutti.