È ancora aperta la battaglie del Movimento 5 Stelle per i tagli alle cosiddette pensioni d'oro, ovvero quei trattamenti che superano gli quattro mila euro netti al mese. Come affermato dallo stesso vicepremier pentastellato, infatti, i tagli degli assegni d'oro devono essere effettuati per rialzare le Pensioni minime a 780 euro mensili.

Cosa che desta una netta contrarietà della Lega visto che, stando al dossier redatto dal consigliere economico di Matteo Salvini il 70 per cento degli assegni che subiranno un taglio riguardano le pensioni del Nord.

Secondo Brambilla, infatti, la proposta lanciata dai grillini potrebbe causare non pochi problemi all'elettorato della Lega visto che, si materializzerebbe un trasferimento di risorse Nord-Sud che andrebbe a favorire i trattamenti previdenziali del meridione.

Brambilla critica la proposta del M5S

"Il taglio ipotizzato dal Movimento 5 Stelle è iniquo e arbitrale", afferma Brambilla. Dichiarazioni che vengono riportate da "Il Giornale". Nel mirino dell'economista leghista anche il ricalcolo contributivo lanciato dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Luigi Di Maio. A tal proposito, lo stesso Brambilla ha fatto riferimento ai suoi 7.748 euro lordi percepiti spiegando che con il metodo contributivo andrebbe a percepire circa 150 euro in più.

La Lega propone il contributo di solidarietà

È questo il motivo che spinge l'economista a porre un freno sul taglio delle cosiddette pensioni d'oro e a proporre un contributo di solidarietà, ossia un prelievo da prelevare una tantum sugli assegni dei pensionati che percepiscono assegni notevolmente alti a favore dei trattamenti minimi.

Secondo quanto riportato da "Quotidiano[.]net."Le categorie maggiormente penalizzate, sarebbero i pensionati del Nord e del Centro Italia oltre ai lavoratori precoci che hanno iniziato a lavorare in giovane età e alle lavoratrici visto che, l'età pensionabile sin dal 2011 è stata inferiore di cinque anni rispetto a quella prevista per gli uomini.

Riccardo Molinari, uno dei firmatari della proposta grillina, invece, avrebbe risposto così: "Bisogna trovare un correttivo. Posso assicurare che nessuno vuole espropriare le pensioni". L'argomento legato al taglio delle pensioni d'oro dovrebbe salire sul treno della Legge di Stabilità 2019 assieme alle altre misure come la Quota 100 e la flat tax ma non va escluso che il piano ardito dalla Lega potrà potrebbe portare ad uno nuovo stop.