La pensione con la quota 100, dovrebbe diventare operativa dal 2019, perché, anche se niente è ancora sicuro, la misura dovrebbe entrare nella prossima manovra finanziaria. Con la nuova legge di Bilancio, la misura potrebbe nascere in maniera diversa da come ipotizzata in queste ultime settimane, a partire dall’età pensionabile minima. Questo quanto si apprende dalle ultime dichiarazioni del Vice Premier Matteo Salvini di cui danno notizia i principali giornali in edicola oggi e che riportano le esternazioni del leader leghista durante la trasmissione Rai “Porta a Porta”.
Come funzionerebbe la quota 100 di Salvini? Che differenze ci sono con l'ipotesi di cui parla da tempo Alberto Brambilla?
Si parte a 62 anni di età
Se davvero la proposta della Lega passasse, il primo effetto sarebbe che la misura diventerebbe appannaggio di una più vasta fetta di lavoratori. La misura non sarebbe più selettiva, cioè riservata a specifiche categorie di lavoratori, bensì aperta a tutti. L’età pensionabile di cui ha parlato Salvini scenderebbe di due anni rispetto alle ipotesi fin qui più pubblicizzate. Secondo Matteo Salvini, l’età minima per accedere alla quota 100 dal prossimo anno deve essere fissata a 62 anni, due anni esatti in meno rispetto all'ipotesi che l’economista Brambilla ha annunciato come misura più fattibile.
La quota 100 a 62 anni, questo in sintesi ciò che ha confermato il Ministro dell'Interno ieri sera su Rai 1.
Come cambierà la misura nell’arco della legislatura giallo-verde
Salvini inoltre ha promesso di rivedere la struttura della misura in funzione delle altre sue dichiarazioni di qualche giorno fa, quelle che volevano le Pensioni con quota 100 libere da vincoli anagrafici. La misura secondo Salvini, negli anni a seguire e con la loro legislatura ancora in carica, dovrebbe prevedere una soglia minima di età ancora inferiore. Quella che può essere considerata una quota 100 per così dire “perfetta”, entrerebbe in scena nel 2021, con l’età minima di accesso alla misura che arriverà a 60 anni di età.
In definitiva, la quota 100 sarà inizialmente limitata a chi ha già, almeno 62 anni, ma nello stretto giro di un triennio, la misura sarà estesa un po’ a tutti. Dal prossimo anno dunque, potrebbero essere previste 5 combinazioni utili alla pensione con quota 100.
In sintesi, via libera con 66 anni di età e 34 di contributi, 65 e 35, 64 e 36, 63 e 37 e 62 e 38. Dal 2021 poi le combinazioni possibili tra età anagrafica e anzianità di lavoro si estenderebbero anche a chi ha 61 anni di età e 39 di contributi e per chi ha 60 anni di età e 40 di lavoro. Quest’ultima combinazione, secondo quanto ideato da Salvini potrebbe raggiungere il risultato di ampliare il raggio di azione della misura anche ai precoci, lavoratori che hanno iniziato a lavorare molto presto e che generalmente hanno contributi versati di oltre 40 anni.
La quota 100 allargata ai sessantenni, insieme alla quota 41 (Salvini nell’intervista ha fissato l’asticella a 41 anni e 6 mesi di contributi), altra misura che il governo pare intenzionato a varare in futuro, potrebbero davvero segnare la fine della legge Fornero e riformare per davvero il sistema previdenziale.