La giornata di ieri ha visto il primo incontro tra Salvini e i vertici della Lega Nord, durante il quale si è discusso della riforma Pensioni. Al termine del confronto, il vicepremier ha affermato di voler rispettare quota 100, provvedimento inserito nel contratto di governo. Il ministro del Lavoro ha aggiunto che quello di ieri è stato soltanto il primo di una serie di incontri in programma nel corso delle prossime settimane.

L'obiettivo è di trovare la quadra sullo smantellamento della riforma Fornero, inserendo nella legge di Bilancio una misura che consenta agli italiani di andare in pensione prima dei 67 anni, requisito anagrafico per l'accesso alla pensione di vecchiaia che debutterà dal 1° gennaio 2019.

Salvini conferma l'impegno sulla riforma pensioni

Smontare pezzo per pezzo la riforma pensioni della Fornero è uno degli impegni presi da Matteo Salvini con gli elettori del Centrodestra nel corso delle ultime elezioni politiche. I risultati del 4 marzo e gli ultimi sondaggi politici vedono la Lega vivere un momento d'oro, un eventuale passo indietro sul tema pensioni sarebbe una sorta di suicidio politico per il Carroccio.

D'altronde, le dichiarazioni del segretario nazionale della Lega Nord vanno in questa direzione: "Gli italiani ci premiano per chiarezza e coerenza", così Salvini ai giornalisti che lo stavano aspettando al termine del vertice con la Lega svoltosi in mattinata.

Come si smantella la legge Fornero? La risposta alla domanda sembra essere proprio la pensione con quota 100, misura su cui in estate si è discusso a più riprese. In questi mesi, il provvedimento è stato al centro di rumors più o meno credibili. Tutto ruota intorno alle risorse economiche che il governo sarà in grado di destinare alla misura, tenendo conto che la riforma delle pensioni non è l'unica promessa elettorale di Movimento 5 Stelle e Lega Nord.

Più risorse equivalgono a un maggior numero di beneficiari dell'eventuale pensione anticipata, meno risorse comportano una restrizione della platea.

Pensionamento con quota 100: l'ipotesi più accreditata

Alberto Brambilla (presidente Itinerari Previdenziali) ha affrontato il dossier pensioni in più di un'occasione, negando però di essere il consigliere economico di Matteo Salvini e, dunque, della Lega Nord. Di recente, l'economista ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera, durante la quale ha affrontato il discorso su quota 100 con 64 anni di età e 36 di contributi. L'aggiunta del paletto anagrafico e, di conseguenza, contributivo fa sì che la spesa per il pensionamento anticipato diminuisca fino a 3-3,5 miliardi.

Un importo di gran lunga inferiore rispetto ai 5 miliardi ipotizzati nelle settimane precedenti. Inoltre, Brambilla ha fatto riferimento alla possibile abolizione dell'Ape sociale, costata al precedente governo Gentiloni 1,8 miliardi di euro.