Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 5 settembre 2018 vedono emergere nuove prese di posizione dal Governo sulle opzioni di uscita flessibile dal lavoro. Il Ministro dell'Interno Matteo Salvini ha spiegato di voler rispettare la quota 100 per coloro che risulteranno averne diritto ed al contempo anche i vincoli di bilancio in grado di rendere sostenibile i conti pubblici. Una posizione che potrebbe far propendere per il ricorso a criteri in grado di selezionare i lavoratori in stato di disagio, ma sulla quale però ancora non sono stati rilasciati dei chiarimenti precisi.
Nel frattempo da Confintesa si evidenziano i rischi insiti nello scontro generazionale non solo a livello previdenziale, ma anche lavorativo. Infine, sulla riforma della legge Fornero si torna a discutere della drammaticità del periodo che ne ha caratterizzato l'avvio e dei rischi connessi ad un mancato intervento.
Salvini (Lega): sulla riforma delle pensioni rispetteremo la quota 100
Il Ministro dell'Interno Matteo Salvini è tornato ad esprimersi nelle scorse ore sull'avvio della nuova quota 100 con la legge di bilancio 2019, spiegando che "saremo rispettosi degli impegni presi con gli italiani per coloro che ne hanno diritto", in modo tale da poter "mandare in pensione chi ne ha diritto e dare posti di lavoro ai giovani".
Per quanto concerne invece la tenuta dei conti e gli obblighi di bilancio assunti dal Paese, l'esponente leghista ha poi specificato che l'operazione vedrà di rispettare "tutte le regole tutti i vincoli e tutti gli impegni presi, perché si può far crescere questo Paese e far star meglio gli italiani senza irritare coloro che ci osservano dall'alto".
Sui costi però Salvini ammette che i tecnici dell'esecutivo stanno ancora facendo tutti i conti del caso.
Prudenzano (Confintesa): no a guerra generazionale
Il Segretario generale di Confintesa Francesco Prudenzano ha commentato le ultime notizie in arrivo dal comparto previdenziale sottolineando che davanti a questo grande problema "purtroppo le posizioni espresse dai due partiti di governo evidenziano come ci sia una discordanza di vedute sul come affrontare il tema della riforma delle pensioni senza creare uno scontro tra lavoratori attivi e pensionati più o meno dorati".
Pudenzano chiede quindi di evitare lo sviluppo di una guerra generazionale e di prendere atto che "la forbice sociale ormai ha raggiunto un'ampiezza insostenibile e antisociale. Non è più accettabile che a fronte di misere pensioni che non arrivano a 500/600 euro mensili, ci siano assegni pensionistici che vanno molto al di sopra dei 5mila euro".
Fornero: non rifarei la riforma come in passato
L'ex Ministro del Lavoro Elsa Fornero è tornata a commentare la propria riforma rispondendo ad una domanda fattagli durante la trasmissione "stasera Italia" e spiegando la propria posizione in merito. "Non si rifà mai nulla di ciò che si è fatto in passato" ha evidenziato l'economista, sottolineando che "il tempo comunque non passa invano e le conoscenze aumentano, diventando quindi fonte di riconoscenza degli errori".
Allo stesso tempo, ha però ricordato anche la drammaticità del momento in cui avvenne la riforma del sistema previdenziale. Nel 2011 non si sapeva infatti se il giorno dopo ci sarebbero stati i soldi per pagare la sanità e le pensioni, una situazione che non si augura a nessun Governo.
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