La Legge di Stabilità 2019 sta per essere approvata assieme alle misure in campo previdenziale ipotizzate dal nuovo esecutivo giallo-verde e contenute nel contratto di governo stipulato fra Lega e Movimento 5 Stelle. Anche il meccanismo della quota 100 sembra essere in dirittura di arrivo dopo che sono stati chiariti alcuni aspetti fondamentali del beneficio anche se, non appaiono del tutto chiari i tempi di applicazione.
Con l'introduzione delle finestre uscita ad aprile
Come ormai tanti sanno il meccanismo di Quota 100 prevede l'uscita anticipata dopo il raggiungimento di almeno 62 anni di età anagrafica unitamente ai 38 anni di versamenti contributivi.
La misura, tuttavia, potrebbe subire un ulteriore slittamento alla prossima primavera per via della nuova ipotesi formulata dall'esecutivo che prevede l'introduzione delle nuove finestre, la prima delle quali scatterà ad aprile 2019. Come affermato anche dal Presidente della Commissione Bilancio alla Camera Claudio Borghi, l'ipotesi delle finestre consentirebbe l'uscita della platea dei lavoratori interessati a partire dal prossimo aprile 2019 fino ad arrivare all'ultima finestra disponibile fissata nel gennaio 2020. Lo scopo è quello di rendere meno pesante l'onere finanziario richiesto dalla Quota 100 che, stando alle recenti stime dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale potrebbe comportare un costo pari a otto miliardi di euro per poi arrivare anche ai 16 miliardi negli anni a venire.
Uscita per 400 mila lavoratori 'colpiti' dalle norme Fornero
Stando a quanto riporta il quotidiano "Il Messaggero", invece, a beneficiare per primi del sistema delle quote sono i 400 mila lavoratori che nel 2012 non hanno avuto la possibilità di accedere al pensionamento a causa delle norme troppo rigide dettate dalla Riforma Fornero che hanno cambiato radicalmente il sistema previdenziale italiano.
Della platea, fanno parte anche i lavoratori nati nel 1952 e nel 1953 che, senza l'entrata in vigore della Riforma Fornero sarebbero andati in pensione nel 2012-2013.
Inoltre, tra le novità in campo previdenziale ci sarà anche il ripristino dell'Opzione Donna che fino al 2016 ha consentito a migliaia di lavoratrici l'uscita anticipata a partire dai 57 anni di età anagrafica con il ricalcolo contributivo dell'assegno previdenziale. Il Governo, sta tuttora studiando l'innalzamento dell'età anagrafica a 60 anni per rendere più agevole l'uscita a quelle lavoratrici che non raggiungono i 38 anni di contributi versati.