"Il sistema previdenziale è a rischio. Non possiamo esimerci di lanciare il campanello d'allarme. Si aumenta la spesa e si riducono i contributi", lo ha dichiarato il Presidente dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale Tito Boeri dimostrandosi particolarmente contrariato dell'operato dell'esecutivo che in questi giorni sta valutando tutte le ipotesi per ridurre i costi della Quota 100 in vista dell'approvazione della nuova Legge di Stabilità.
Il Governo studia il blocco dell'adeguamento
Come ormai noto, infatti, l'età minima per andare in quiescenza è fissata a 62 anni di età anagrafica accompagnati dal versamento di 38 anni di contributi.
Allo studio dell'esecutivo giallo-verde, anche lo stop dell'adeguamento dei requisiti pensionistici alla speranza di vita che a partire dal primo gennaio 2019 determinerà un aumento di ulteriori cinque mesi dell'età pensionabile. Stando alle ipotesi del Governo, infatti, per accedere alla pensione anticipata il requisito contributivo resterà invariato a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne mentre per la pensione di vecchiaia dovrà registrare soltanto l'ultimo incremento di cinque mesi.
Boeri contrario alla Quota 100
Cosa che non convince affatto il Presidente dell'Inps Tito Boeri visto che, stando a quanto riportato su "Il Sole 24 Ore", la misura della quota 100 assieme allo stop all'adeguamento dei requisiti alla speranza di vita porterà ad un incremento del debito pensionistico che potrebbe raggiungere facilmente i 100 miliardi di euro.
Secondo l'economista, inoltre, la quota 100 potrebbe apparire non poco penalizzante per i giovani e per le lavoratrici. Sarebbe difficile per questa categoria, infatti, raggiungere i requisiti previsti dal meccanismo di quota 100 visto che hanno carriere contributive discontinue e che molte lavoratrici, optando per il regime sperimentale donna dovranno fare i conti con una riduzione dell'assegno previdenziale dovuta al ricalcolo secondo il metodo contributivo.
Sempre stando a quanto riporta "Il Sole 24 Ore", la misura inerente alla quota 100 comporterà un costo pari a 8,5 miliardi di euro per il primo anno di applicazione per poi aumentare fino al raggiungimento di 16 miliardi creando un vantaggio solo per gli uomini con redditi medio-alti. Ad intervenire, anche il ministro dell'Interno Matteo Salvini che con toni piuttosto accesi ha affermato: "Da italiano invito il dottor Boeri, che difende la sua amata riforma Fornero, a dimettersi dalla Presidenza dell'Inps e a candidarsi alle prossime elezioni".