Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 10 dicembre vedono arrivare nuovi aggiornamenti in merito alla discussione parlamentare ed alle pensioni anticipate tramite la quota 100. Secondo quanto riporta La Stampa, il provvedimento sarebbe destinato a slittare ad un decreto collegato, mentre lo stesso destino riguarderebbe anche il reddito di cittadinanza. Nelle scorse ore dal Governo sono giunte nuove dichiarazioni anche in merito al taglio agli assegni d'oro, una misura che potrebbe arrivare a decurtare anche il 40% per chi percepisce 5mila euro al mese.

Infine, dal Mef giungono nuovi commenti sulla trattativa in corso con l'Europa e sulle effettive possibilità di giungere ad un accordo al fine di evitare la procedura d'infrazione.

Pensioni anticipate e Quota 100: la discussione passa al Senato

Dopo la votazione della Manovra presso la Camera l'esame della nuova finanziaria passa al Senato della Repubblica, ma le nuove pensioni anticipate tramite la quota 100 ed il reddito di cittadinanza sembrano destinate a slittare ulteriormente. Secondo quanto riporta il quotidiano La Stampa, la Parlamentare del M5S Maialuisa Faro avrebbe infatti spiegato che le due misure previste nel contratto giallo-verde risulteranno inserite all'interno di specifici decreti collegati.

In pratica, non vi saranno emendamenti al Senato come promesso inizialmente. Piuttosto, per scoprire i dettagli delle due opzioni di welfare e tutela previdenziale sarà necessario attendere il 2019. Una situazione che potrebbe impattare anche sulla trattativa attualmente in corso tra l'Italia e l'Unione Europea. Lo scontro con i tecnici riguarderebbe infatti non solo la quadra sui conti pubblici, ma anche le strategie di impiego delle risorse (stante che al momento l'orientamento alla crescita sarebbe giudicato come insufficiente).

Verso il blocco degli adeguamenti per gli assegni fino a 150mila euro lordi

Nel frattempo dalla maggioranza emergono nuove ipotesi di stop alle rivalutazioni degli assegni più alti, ed in particolare fino alle 150mila euro lorde.

In questo caso, si parlerebbe di vere e proprie decurtazioni, che potrebbero arrivare a toccare il 40% del mensile. La questione dovrebbe essere discussa direttamente in seno alla Manovra tramite un emendamento proposto durante la discussione in Senato. Secondo quanto riportato dal Vice Premier Matteo Salvini, "la via più giusta è quella di bloccare l'adeguamento della quota delle pensioni alte non coperte dai contributi". In questo senso, "una pensione da 2.500 euro non è alta" ed in ogni caso "il taglio delle pensioni è un simbolo, è un segno di equità sociale e di giustizia".

Sull'accordo con l'UE serve un'intesa politica

Anche in merito alla trattativa con l'Unione europea si registrano nuove dichiarazioni dalla maggioranza ed in particolare dal Ministro delle Finanze Giovanni Tria.

"Stiamo studiando tutte le opzioni, stiamo vedendo gli spazi finanziari e facendo le stime dettagliate" ha spiegato l'economista, commentando anche l'attuale discussione parlamentare sulla Manovra. "Tutto quello che arriva, arriverà per forza al Senato, dopo è finita" ha spiegato Tria, evidenziando che un accordo resta possibile ma dipenderà molto "da una parte e dall'altra".