Le novità sulle Pensioni ad oggi 7 dicembre 2018 vedono proseguire gli sforzi del Governo per la ricerca di una soluzione sulle coperture riguardanti la legge di bilancio 2019. Secondo quanto indicato dal Ministro Di Maio, le ultime rilevazioni tecniche sulle uscite anticipate tramite la quota 100 e sul reddito di cittadinanza indicano la possibilità di riuscire a realizzare i provvedimenti impiegando meno risorse. Dall'opposizione arrivano però forti critiche, in particolare alla mancanza di dettagli nel testo della Manovra, anche considerando che ormai ci troviamo a poche settimane dalla scadenza definitiva per l'approvazione.

Di Maio (M5S): quota 100 e reddito di cittadinanza possibili con meno risorse

Le consultazioni tecniche sull'avvio della flessibilità previdenziale e sulle coperture indicano che si potrebbe riuscire a trovare la quadra anche con dei risparmi sui nuovi provvedimenti rispetto alle impostazioni iniziali. Lo afferma il Ministro del Lavoro Luigi Di Maio, evidenziando il risultato delle ultime verifiche. "I tecnici dicono che potremmo mettere meno soldi sul reddito di cittadinanza e sulla quota 100, garantendo la stessa platea" ha spiegato l'esponente pentastellato nella serata di ieri. Per quanto riguarda invece il possibile avvio delle misure, il Vice Premier ha suggerito che "a febbraio 2019 partono le pensioni minime e la quota 100 ed a marzo il reddito da cittadinanza da 780 euro al mese".

Infine, sulla questione delle trattenute applicate agli assegni d'oro, Di Maio ha rimarcato che il taglio "entrerà nella legge di Bilancio al Senato, la prossima settimana, passando dal 25 al 40%".

Bersani (Leu): ci fanno votare solo sui titoli

Dall'opposizione prosegue il pressing sul Governo in merito alla legge di bilancio 2019.

Ad esprimere il proprio dissenso è anche l'On. Luigi Bersani (Leu), secondo il quale "non è tanto per l'aspetto sul deficit, quanto perché la spinta non viene orientata agli investimenti, che sono l'unica cosa che possa dare lavoro. Si mettono tutte le risorse sui trasferimenti: sono temi interessanti, come le pensioni e il reddito di cittadinanza.

Ma noi abbiamo solo i titoli". Secondo l'esponente di Liberi e Uguali "quota 100 e reddito di cittadinanza non si sa bene cosa significhino" perché manca la concretezza. Per questo motivo, il Parlamentare esprime la propria preoccupazione in merito ai problemi in arrivo, a partire dalla spesa corrente per proseguire con l'effetto dello spread sull'economia reale.

Fascina (Fi): sulle misure non si conoscono i dettagli

Anche da Forza Italia si sottolinea la mancanza di dettagli in merito ai provvedimenti inseriti all'interno della Manovra. "Volete eliminare la povertà con misure assistenziali come il reddito di cittadinanza di cui non si conoscono ancora i dettagli e le modalità di utilizzo". Ad affermarlo è l'On.

Marta Fascina (Fi), evidenziando le contraddizioni presenti nel documento in discussione alla Camera. "Sappiamo solo che il ministro Di Maio vuole sapere come, quando e dove verranno spesi i soldi erogati. Una richiesta davvero da Stato etico: è lo Stato che decide al posto dei cittadini cosa è bene e cosa è male per loro, trasformandoli in sudditi", ha quindi evidenziato la Parlamentare intervenendo in aula.

Serracchiani (PD): Manovra inesistente

Dal Partito Democratico si mettono in evidenza i problemi ancora irrisolti riguardanti il comparto previdenziale. A commentare la Manovra come "inesistente" è l'On. Deborah Serracchiani, la quale ha spiegato che "il Pd ha proposto, in attesa che il governo decida cosa fare su pensioni e reddito di cittadinanza di aiutare le persone in difficoltà prorogando e stabilizzando l'Ape sociale.

Al momento è l'unico strumento in grado di dare risposte ai disoccupati di lungo corso ed ai lavoratori precoci" ha evidenziato l'esponente Dem, ricordando che tra le proposte del partito ci sono anche la proroga di opzione donna, l'allargamento della platea che percepisce la 14ma e la nona salvaguardia degli ultimi 6mila esodati, "ma abbiamo ricevuto solo no".